«Un’emozione fortissima tornare qui dopo 56 anni»

L’argentino Nereo Valdesolo prestò servizio militare negli alpini a Feltre e fu tra i soccorritori dopo il disastro

LONGARONE. Arriva all’Argentina a Longarone per rendere omaggio alle vittime del Vajont. È Nereo Valdesolo che 56 anni fa fu tra i militari impegnati a prestare i primi soccorsi. Nereo è di origini italiane con i genitori nati a Belluno e Vicenza e nel 1963 faceva parte del 43° reggimento degli alpini, di stanza a Feltre. . La sua visita è stata possibile grazie alla Famiglia Argentina dei Bellunesi nel mondo che in questi giorni ha portato una delegazione in Italia.

«Siamo partiti quasi subito – racconta – arrivando in un paese dove non c’era più nulla. Certe cose sono troppo forti da raccontare ma avrò sempre impressa nella mia mente l’immagine delle tubature dell’acquedotto che riaffioravano dal terreno completamente distrutte. Da bambino ero stato in Argentina e non avevo molta voglia di prestare sevizio miliare, speravo infatti che mi dispensassero perché ero stato all’estero. Col senno di poi sono però grato di aver fatto la leva perché è stata un’esperienza di vita».

«Pochi anni dopo – continua Nereo – sono emigrato in Argentina dove mi sono fatto una famiglia con moglie e due figli. Negli anni Settanta ho assistito ad un’altra catastrofe. Nella mia zona, vicino alla città di Santa Fe, c’è stato un forte tornado che ha spazzato via intere abitazioni, per fortuna casa mia si salvò. Per certi versi era come rivivere la devastazione del Vajont. Da allora sono tornato solo una volta in Italia ma oggi è la prima volta dopo 56 anni che sono ritornato qui e ancora oggi l’emozione è fortissima nel ricordo delle cose indicibili che ho visto in quei giorni». —


 

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