Unesco e i Serrai: il progetto - sfida simbolo di rinascita dell’area disastrata
L’icona della rinascita delle terre più alte, devastate dal diluvio a fine ottobre, saranno i Serrai di Sottoguda a Rocca Pietore.
La Fondazione Dolomiti Unesco, nel decennale di costituzione, vuole che proprio questo sia il “memoriale”: di una montagna distrutta, ma anche rigenerata. La porta d’ingresso alle Dolomiti della biodiversità, della piena sostenibilità, di un popolo o di popoli riconciliati con il creato. Porta d’ingresso perché, come ieri ha riferito il sindaco Andrea De Bernardin, già prima della tempesta Vaia i Serrai erano visitati, ogni estate, da 150 mila visitatori, una quota da grandissimi musei; una volta risorti, dovranno offrire ai pellegrini di un mondo nuovo ancora maggiore accessibilità. Per tutti, compresi anziani, disabili, genitori con la carrozzina al seguito.
È un progetto-sfida quello presentato ieri a palazzo Piloni dalla Fondazione Dolomiti Unesco, con Roberto Padrin, presidente della Provincia, Graziano Pizzimenti, assessore alle infrastrutture della Regione Friuli Venezia Giulia e presidente di turno della Fondazione Dolomiti Unesco, Federico Caner, assessore al turismo della Regione Veneto, Andrea De Bernardin, sindaco di Rocca Pietore, Marcella Morandini, direttore della Fondazione Dolomiti Unesco, Mario Tonina, assessore all’Ambiente della Provincia Autonoma di Trento.
«L’obiettivo è ambizioso», ha spiegato Pizzimenti, «raccogliere un milione di euro, da aggiungere a quelli che saranno investiti dalle istituzioni, per consentire il concorso di idee, la progettazione e la ricostruzione del percorso, che rappresenta un simbolo per l’intero Patrimonio Mondiale delle Dolomiti».
In cassa ci sono già i primi 400 mila euro, 200 mila della Fondazione e altrettanti di Cariverona, più alcune offerte di privati. De Bernardin ha confermato che il Comune di Rocca Pietore promuoverà un concorso di idee per scegliere il progetto migliore; dovrà essere pronto, anzi appaltato entro il 30 settembre, per non perdere i 7 milioni del Commissario delegato.
La Fondazione Dolomiti Unesco paga la progettazione, ha precisato Morandini, invitando tutti i cittadini, le associazioni, le aziende che lo desiderano a contribuire con la loro donazione.
La tempesta Vaia, come ha ricordato De Bernardin, ha distrutto il tracciato pedonale, reso inservibili ponti, muri d’argine e ha asportato tutto il materiale che formava il greto del torrente Pettorina, rendendo inaccessibile la spettacolare gola che unisce la Marmolada (Sistema 2 del Patrimonio Mondiale) al paese di Sottoguda, uno dei “Borghi più belli d’Italia”.
Con la ricostruzione – ha raccomandato – dobbiamo fare i lavori bene, in modo tale che non si ripeta un disastro simile a quello che c’è stato. E se nelle scorse estati entravano circa 150.000 persone paganti, creando un indotto ancora più ampio, quest’obiettivo dovrà essere superato dalla nuova accessibilità. «Quest’economia ci permetteva di avere 10 dipendenti d’estate e l’ufficio turistico veniva gestito grazie all’indotto dei Serrai» ha rilevato il sindaco. «Il concorso di idee andrà a premiare il progetto che riuscirà a coniugare meglio – come hanno spiegato Morandini e De Bernardin – la sostenibilità ambientale, l’accessibilità ai disabili, l’innovazione, purché non sia esagerata, l’adattività ai cambiamenti climatici (che – ha messo le mani avanti l’assessore Caner – potranno provocare eventi simili).
E, infine, la valorizzazione degli aspetti geologici, geomorfologici, paesaggistici e storico-documentali dei Serrai.
Ma perché sono stati scelti proprio i Serrai? Attraverso questa incredibile forra scavata nella roccia dall’erosione dei ghiacciai e delle acque del torrente Pettorina si può giungere al cospetto della Regina, la Marmolada, ha spiegato Caner.
«Percorrere la gola è un’esperienza estetica straordinaria, che consente di entrare in contatto con il “sublime” dolomitico» ha sottolineato Morandini. E avanti con le spiegazioni. Per la comunità di Rocca Pietore, quella colpita più duramente dalla tempesta Vaia, rappresentano un’attrattiva economica imprescindibile, ha evidenziato il sindaco.
I ragazzi dell’Istituto “Rodari” di Santa Giustina sono stati i primi ad attivarsi per il crowdfunding “SOSerrai”. «Il grande mondo della solidarietà si è già mosso tanto a favore dei territori colpiti dalla tempesta Vaia. Ora chiediamo a questo mondo di muoversi di nuovo: i Serrai rappresentano qualcosa di unico, è una porta di accesso alle Dolomiti Patrimonio Mondiale» ha insistito Padrin. —
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