Unicredit chiude e i sospirolesi restano senza banca
Il sindaco De Bon: «Ho già contatti con altri istituti. Ai cittadini chiedo di privilegiare chi investe sul territorio»
SOSPIROLO. Banca addio. Lo sportello Unicredit, a partire dal 27 novembre, leverà le ancore dal centro del capoluogo, lasciando così un visibile spazio vuoto in piazza Lexy, laddove per anni hanno funzionato lo sportello e il servizio bancomat.
Scena di un copione già visto, pochi mesi fa, a Pedavena: con le stesse modalità adoperate in quel caso, anche a Sospirolo i responsabili della banca si sono recati dal sindaco De Bon, qualche giorno fa, per comunicare l’imminente chiusura.
Sospirolo si trova così privata dell’unica banca presente sul territorio e il primo cittadino non ha digerito la novità, arrivata, a suo dire, come «un fulmine a ciel sereno». «Ho appreso la notizia e posso affermare che mi risulta difficile da accettare, anche perché è mancata totalmente la possibilità di confronto, dato che le decisioni erano già state prese all’ultimo consiglio di amministrazione della banca, fatto che si sta replicando a livello nazionale», commenta seccato De Bon. «Il primo pensiero va ai cittadini, che possono continuare a fare riferimento allo sportello Postamat, funzionante sempre in centro, ma, per quanto riguarda la banca, dovranno per forza gravitare su Sedico, con lo sportello più vicino che si trova a Mas. Se poi si pensa che il 60 per cento della popolazione supera i 40 anni e comunque sono molti gli anziani, allora il disagio è amplificato per quelle persone che presentano difficoltà a spostarsi».
Non usa mezzi termini il sindaco, quando invita i cittadini a preferire istituti concorrenti a Unicredit. «Se la banca in questione utilizza quale criterio di scelta, per decidere se investire o meno su un comune, logiche puramente aziendali e numeriche, allora significa che è disinteressata al territorio. Perciò, come amministratore, mi sembra corretto invitare la popolazione a favorire le aziende locali, privilegiando dunque chi verrà a insediarsi al suo posto».
Sì, perché sembra che l’amministrazione, che si è da subito mobilitata per trovare un valido sostituto, abbia già avuto un riscontro positivo da un nuovo istituto bancario, se non altro, in fase inziale, per il mantenimento del servizio bancomat. «Il nome della banca è ancora riservato e aspettiamo che gli accordi assumano concretezza, cosa che ci auguriamo accada a breve», chiarisce De Bon.
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