Unicredit lascia Arsiè, la filiale in centro chiuderà a maggio

Il sindaco Strappazzon: «Siamo dispiaciuti per la perdita ma è difficile entrare nelle logiche delle grandi banche»
Di Roberto Curto

Una terapia d’urto che non risparmia quasi nessuno. Non si ferma il piano di ristrutturazione di Unicredit che nel giro di circa un anno e mezzo sta lasciando quasi tutti i piccoli comuni del Feltrino. Una linea seguita a livello nazionale nel quadro di una generale ristrutturazione dell’istituto di credito impegnato a ridurre i costi di gestione. Ora si aggiunge anche Arsiè. La filiale chiuderà il prossimo mese di maggio e l'intenzione dell'istituto di credito è quello di trasferire tutti i conti correnti nella filiale più vicina, quella di Fonzaso, che assieme a Feltre e Fener mantiene il presidio nel Feltrino.

La lista delle chiusure era cominciata con Sorriva di Sovramonte nell'ottobre del 2015, poi sono seguiti Alano di Piave, Quero Vas e pure Segusino, che sarà oltre il confine provinciale, ma di fatto condivide molte cose con il Basso feltrino, compresi numerosi servizi.

La chiusura è stata comunicata nei giorni scorsi dai vertici della banca al sindaco Luca Strappazzon, che ha tentato di dissuadere l'istituto di credito ad abbandonare il paese. Ma più che una discussione, si è trattato di una mera comunicazione, perché queste sono scelte compiute a monte e che non lasciano spazio a trattative. Strappazzon ha comunque chiesto alla senatrice Raffaela Bellot di farsi interprete a Roma della preoccupazione che aleggia tra gli amministratori locali del Feltrino per il depauperamento subito dalla rete di servizi al cittadino, di cui l'attività bancaria costituisce un pilastro importante.

E poi, oltre alla filiale chiuderà pure il punto di prelievo bancomat. Circostanza che rende disagevole agli arsedesi che hanno un conto corrente con Unicredit procurarsi il contante necessario per le piccole spese, se non attingendo allo sportello della Cassa rurale Valsugana e Tesino, che invece prosegue normalmente la propria attività. L'unica possibilità per i correntisti Unicredit è ottenere dalla loro banca una deroga affinché non sia applicate le commissioni per il prelievo alla Cassa rurale di Arsiè. In pratica una modifica al contratto.

«Ovviamente siamo spiaciuti di questa decisione», afferma il primo cittadino Luca Strappazzon. «D'altra parte è difficile entrare nelle logiche e nelle strategie delle grandi banche. Per noi è la perdita di un servizio, anche se rispetto ad altri comuni come Pedavena dove sparisce l'unica banca esistente, qui i nostri cittadini hanno un'alternativa a cui si aggiunge anche l’ufficio postale Spetterà a ciascuno fare le proprie valutazioni con i pro e i contro legati alla chiusura di Unicredit».

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