Unicredit lascia Quero Vas, chiusi filiale e bancomat

Il vicesindaco Biasiotto: «Fatto il possibile, l’azienda è privata e fa ciò che vuole» Deluso Mondin della minoranza: «Un brutto colpo, perso un altro servizio»

QUERO VAS. Chiuso uno sportello, purtroppo non se ne apre un altro. Unicredit l'ha detto chiaro e tondo: preferisce potenziare la filiale della vicina Fener nel Comune di Alano di Piave piuttosto che tenere aperta la sede di Quero Vas, perché di là non è in affitto e pertanto quello non è un più costo da tagliare, ma diventa un immobile su cui ha senso investire. Così facendo però finisce per togliere un servizio fondamentale a una comunità che non è fatta soltanto di giovani e cittadini in mobilità, ma anche di anziani e persone con disabilità. La decisione era nota da tempo, perché fortunatamente il gruppo di credito l'aveva comunicata sia ai suoi clienti, sia all'amministrazione comunale. Tentativi ne sono stati fatti, ma non è stato possibile condizionarla.

«Ci dispiace, ma d'altra parte noi abbiamo fatto il possibile», esclama il vicesindaco Andrea Biasiotto, «il sindaco ha partecipato a diversi incontri nel tentativo di trovare un margine. Ma se un'azienda privata decide di chiudere uno sportello, non possiamo obbligarla a tenerlo aperto. Vedendo l'andamento del sistema bancario poi, non possiamo sperare altrimenti. E aggiungo: piuttosto che fare la fine di Veneto banca o della Banca popolare di Vicenza, meglio che chiuda qualche sportello qua e là».

Questa affermazione però lascia il passo a un epilogo per certi versi infausto, perché è proprio quando i servizi cominciano a mancare che la gente comincia ad andarsene altrove. Succede da tempo, in altre parti della provincia. «Ben venga il potenziamento dello sportello di Fener, ma se per qualche ragione un giorno non dovesse essere funzionare dove andremo a prelevare, a Feltre? A Pederobba?», lamenta il giovane consigliere di minoranza Antonio Mondin, «hanno tolto tutto nel weekend davanti allo stupore dei queresi: ce ne siamo accorti perché non c'erano più le insegne luminose che contraddistinguono gli sportelli Unicredit. Sono sincero, sembrava uno scenario post apocalittico. Non mettiamo in discussione la strategia di razionalizzare la spesa, ma chiediamo che almeno ci venga garantito un punto di prelievo nel Comune».

Ora l'unico sportello attivo rimasto è quello delle Poste italiane, ma senza un'apposita convenzione non sarà possibile prelevare da altri conti senza pagare una commissione. «Siamo in trattative per tenere attivo almeno il punto di prelievo», anticipa Biasiotto, «ma sarà difficile, perché le normative sono stringenti, sulla sicurezza ma anche sulla privacy». Ne sa qualcosa il sindaco di Seren del Grappa Dario Scopel, che al voltafaccia di Unicredit ha risposto stipulando una convenzione con la Cassa rurale Primiero e Vanoi, che ha inaugurato il punto di prelievo in centro paese proprio qualche settimana fa. «Ormai mettono bancomat ovunque», replica Mondin, «negli ospedali, nei centri commerciali, negli autogrill». Allora perché a Quero no?

Francesca Valente

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