Unicredit, più prestiti ma chiudono 7 sportelli

Interessati Lorenzago, Vigo, Lozzo, S. Pietro, S. Gregorio, Sovramonte e quello all’interno dell’ospedale San Martino. Buone notizie per la ripresa economica
Di Paola Dall’anese

BELLUNO. Sette sportelli chiusi entro il 26 ottobre. Mentre l’economia bellunese sembra lentamente ripartire, l’Unicredit chiude sette sportelli: Lorenzago, Vigo, Lozzo, San Pietro di Cadore, Sovramonte, San Gregorio nelle Alpi e quello all’interno dell’ospedale di Belluno (soltanto qui verrà lasciato un sportello bancomat, negli altri paesi invece no).

Gli sportelli che chiudono. A confermare le notizie apparse nei giorni scorsi sulla stampa, è la responsabile area Belluno dell’istituto di credito, Laura Lovisa. «Come banca continuiamo a ritenere importante il nostro radicamento sul territorio tanto che abbiamo 43 agenzie nel Bellunese, 300 dipendenti e 80 mila clienti. Questo piano di ottimizzazione è coerente con questa scelta, visto che andiamo ad agire laddove c’è uno sportello aperto solo alcune giornate a settimana, con un solo operatore che può fare soltanto movimenti di cassa e dove l’afflusso giornaliero dei clienti è basso. Addirittura gli utenti sopra i 75 anni tra tutti gli sportelli sono una ventina». Troppo poco, secondo Unicredit, in un momento in cui il «93% delle operazioni viene fatto via web». Lovisa ci tiene a sottolineare che l’attenzione al cliente e al territorio è stata rispettata «visto che abbiamo prima avvisato i sindaci dei territori interessati dalle chiusure, e poi i clienti».

Per sette uffici che chiudono ce ne sono due che saranno potenziati, quelli di Agordo e di Longarone. Inoltre «dal primo ottobre scorso abbiamo disposto, per i residenti colpiti dalle chiusure, l’azzeramento dei costi di prelievo via bancomat da altre banche di quel territorio (in alcuni dei comuni interessati, però di altri sportelli non ce ne sono, ndr). Inoltre, stiamo cercando di incentivare una campagna con i commercianti perché si dotino di Pos. Siamo disposti», precisa la direttrice di area, «a donare ai sindaci, che ce ne faranno richiesta, un computer in municipio o dove loro ci diranno, fornendo anche la formazione degli utenti per l’utilizzo dell’home banking. Resta sempre attivo il numero verde per poter eseguire delle operazioni via web senza computer, e i nostri consulenti a domicilio».

La ripresa economica. Buone notizie, invece, sul fronte economico. «Dopo un periodo negativo», dice Lovisa basandosi sui dati dell’Osservatorio dei territori di Unicredit, «gli indicatori economici della provincia per l’anno in corso ritornano positivi, con segnali confortanti per il 2016». Per il prossimo anno, infatti, l’istituto di credito parla di un aumento del valore aggiunto (pil) della provincia di Belluno dell’1.8%, a fronte di un già +1.1% del 2015. A tirare sono i settori industriali dell’occhialeria e del meccanico e i servizi.

«Abbiamo registrato anche una ripresa, rispetto al 2013, delle erogazioni finanziarie alle imprese: 110 milioni di euro, di cui 30 milioni su fondi Tltro della Banca centrale europea che ha portato benefici sia in termini di costo del credito che di accesso al credito stesso», prosegue Lovisa. Anche tra i privati c’è stato un incremento dei mutui del 50%, mentre i prestiti si attestano su un +15%. I privati per il 70% hanno chiesto mutui per l’acquisto della casa, mentre il 30% per le ristrutturazioni.

«Anche il turismo pare riprendersi, tanto che agli operatori del settore ci proponiamo come partner per finanziamenti di qualificazione della loro offerta, fornendo informazioni sugli ambiti su cui puntare per essere competitivi come la ristrutturazione degli alberghi».

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