Unione montana snobbata, salta il numero legale
AGORDO. Il consiglio dell'Unione montana agordina salta nuovamente e ora è un problema serio. Era già successo il 12 febbraio, ma venerdì sera è mancato ancora il numero legale e così il presidente dell'Unione montana, Fabio Luchetta, che aveva convocato il consiglio per le 20, ha dovuto mandare a casa i pochi presenti.
Vero è che stavolta di fatto il numero legale ci sarebbe stato in quanto, con i tre nuovi consiglieri nominati da Selva di Cadore (il sindaco Silvia Cestaro, Nicola Dall'Acqua e Matteo Lorenzini) presenti in sala don Tamis, il numero totale dei consiglieri sarebbe stato di 27, due sopra i 25 necessari per la seduta (cioè la metà più uno dei consiglieri). Tuttavia la convalida dei nuovi eletti doveva ancora essere fatta e senza di loro.
Il numero dei presenti è dunque sceso a 24, non sufficienti per dichiarare valida la seduta che è stata quindi riconvocata per martedì alle 20. Ma al di là della questione normativa, resta il fatto che 21 consiglieri (fra questi viene contato anche il consigliere di Gosaldo che non è stato ancora nominato dopo le dimissioni di Luca Marcon) su 48 hanno disertato la seduta. Tanti, troppi. A dimostrazione che l'impegno in Unione montana, in cui i consiglieri, seppur gratuitamente, rappresentano i propri concittadini, non è particolarmente sentito, anzi è proprio snobbato.
Questi gli assenti di venerdì sera: Moreno De Val, Cinzia Fontanive e Daniele Gaiardo (San Tomaso), William Faè, Luca Giardina Papa e Rizieri Ongaro (Cencenighe, ma si possono giustificare perché avevano il consiglio comunale alle 20.30), Sisto Da Roit e Cristina Bien (Agordo), Andrea Zampieri e Fulvio Valt (Falcade), Andrea De Bernardin, Carlo Bernardi e Maurizio De Cassan (Rocca Pietore), Giovanni Paolo De Bernardin (Alleghe), Michele Zamengo e Nino Deon (Rivamonte), Francesca Della Lucia (Voltago), Sisto Agostini (Colle Santa Lucia), Yari Masoch (Gosaldo), Cesare Bon (Vallada).
«I problemi si conoscono da tempo - dice il presidente Luchetta, buttando acqua sul fuoco - forse c'è poco interesse per un ente che di fatto è gestito dalla Conferenza dei sindaci. Questo è stato però un caso un po' particolare: fine luglio, un consiglio comunale concomitante, e per problemi vari sono mancate anche persone che di solito sono sempre presenti. Agli assenteisti avevamo già fatto un richiamo, però credo che ognuno debba fare i conti con se stesso. In futuro, qualche giorno prima del consiglio, la segreteria chiederà ai Comuni la presenza o meno dei vari rappresentanti».
«Era una seduta importante - dice invece il consigliere Tiziano De Col che rappresenta il gruppo che non appoggia Luchetta - c'era la presentazione del Dup, l'assestamento. Il fatto dimostra che ormai l'Unione montana, la scatola in cui si vorrebbero unire i servizi, è stata svuotata di significato. Si è perso il senso di rappresentanza. Sono altri gli ambiti in cui i sindaci si giocano i finanziamenti e prendono le decisioni importanti: Bim ed ex Odi. Questo fa perdere importanza all'ente che viene di fatto annullato. Però la gente quando ha bisogno di chiarimenti va in Unione montana». Gianni Santomaso
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