Unioni gay, pro e contro tutti in piazza dei Martiri

Alle due manifestazioni sui diritti civili, negli stessi minuti si è aggiunta quella legata al centenario della Grande guerra con sfilata e onori militari

BELLUNO. Celebrazioni, rivendicazioni, contro manifestazioni. Belluno ieri ha vissuto una giornata particolare. In centro storico si sono concentrate tre manifestazioni, due legate allo stesso tema (quello dei diritti), una invece organizzata mesi fa nell'ambito delle celebrazioni per il centenario della Grande Guerra.

La fanfara dei congedati della Brigata alpina Cadore ha dettato il ritmo della prima parte del pomeriggio, complicando un po' l'inizio della “veglia silenziosa” delle Sentinelle in piedi, gruppo che si è piazzato attorno alla fontana per contestare la legge contro l'omofobia e un concetto di famiglia non “tradizionale”.

Difficile farsi sentire al microfono, mentre una fanfara suona. Dall'altra parte della piazza, davanti alla sede della Banca d'Italia gli attivisti di Rovesci diritti e di diverse associazioni che combattono l'omofobia dava il via alla sua contro manifestazione. Leggendo brani di letteratura, suonando, ballando.

Il pomeriggio è iniziato alle 16.30 quando si è cominciato a sentire il suono dei tamburi della fanfara. In questo fine settimana si ricorda il momento di inizio della Grande Guerra, e con l'occasione i congedati della Cadore sono tornati ad esibirsi in città, applauditissimi dai bellunesi. Il carosello davanti all'Aci ha ritardato un po' l'inizio della veglia silenziosa delle sentinelle in piedi, che per la prima volta sono arrivate a Belluno radunando una sessantina di persone. Hanno atteso pazienti che la fanfara terminasse di suonare, finché si sono arresi e hanno cominciato ugualmente. Le persone si sono disposte attorno alla fontana, in silenzio, e si sono messe a leggere il libro che avevano portato da casa. La Bibbia, il Vangelo, ma non solo.

Per le sentinelle, la famiglia è quella tradizionale, formata da un uomo e una donna: «Non siamo contro gli omosessuali, ma quando la famiglia viene minata, occorre mobilitarsi». Contrari alle unioni fra persone dello stesso sesso, contrari all'educazione di genere che si sta diffondendo nelle scuole, hanno rivendicato il diritto di esprimere la loro opinione, contestando anche il reato di omofobia. Al silenzio delle sentinelle hanno fatto da contraltare la musica, i canti e le letture ad alta voce di Blhyster, Lastellapolare, Mam house, Siamo tutti animali Movimento antispecista Belluno, la Rete degli studenti Medi di Belluno e Feltre e Rovesci diritti. Associazioni che sono scese in piazza per dire che «l'unica famiglia è quella felice».

Hanno esposto cartelli colorati (L'omofobia genera mostri, I diritti umani non sono un'opinione, Il tuo silenzio urla odio) per sensibilizzare i bellunesi sul tema e anche, nel caso di Rovesci diritti, per «rivendicare un percorso. La città ha deciso da tempo come la pensa in materia di riconoscimenti civili», ha ricordato Lorenzo Bogo. «La delibera popolare per il riconoscimento delle coppie di fatto è stata partecipatissima. Trovo allucinante che nel 2015 ci sia chi manifesta per togliere diritti alle persone». Le due manifestazioni, tenute sott'occhio dalla polizia, non si sono incrociate, ciascuno ha detto la sua, in silenzio o con una mini festa che ha animato per un'ora abbondante un pomeriggio piovoso.

Alessia Forzin

Argomenti:unioni civili

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