«Uniti per salvare il teatro a Belluno»

BELLUNO. «Se il Teatro comunale di Belluno dovesse rimanere chiuso, sarebbe un grave danno alla cultura». Ad affermarlo è Ilaria Pernigotti, giovane insegnante di origine vicentina, 21 anni appena...

BELLUNO. «Se il Teatro comunale di Belluno dovesse rimanere chiuso, sarebbe un grave danno alla cultura». Ad affermarlo è Ilaria Pernigotti, giovane insegnante di origine vicentina, 21 anni appena compiuti, allieva del maestro Giuliano Fracasso nel Coro orchestra di Vicenza dal 2006 al 2010, e iscritta al corso di “canto lirico” della Scuola di musica “Miari” di Belluno. Un'artista dalle molte iniziative. Sua la rappresentazione teatrale che andrà in scena il prossimo venerdì nella Sala della Regola di Candide, in occasione del "Pellegrinaggio al Passo della Sentinella", tratta dai diari dei civili e dei soldati della Prima Guerra mondiale in Comelico. Con attori, i ragazzi della quinta superiore dell' Istituto “Leonardo da Vinci” di Belluno e con la partecipazione straordinaria del "Coro Comelico" in un intreccio appassionante di parole e musica.

Per ultima la creazione di una compagnia teatrale amatoriale, con appello lanciato su Facebook, al quale hanno già aderito una trentina di aspiranti attori/attrici.

«Inizierò con il filone brillante/comico», precisa Ilaria, «si prova due volte la settimana per un totale di 4 ore, più l'impegno di imparare il copione, con l'obiettivo di andare in scena l'anno prossimo».

Il progetto completo sarà illustrato oggi a Belluno, con uno stand al Parco Città di Bologna dalle 10.30 alle 17, durante il “Pic-nic della cultura”. Prima prova prevista per il 18 settembre al Centro Giovanni XXIII a Belluno.

Anche sulla questione che ha paralizzato la stagione teatrale bellunese Ilaria ha le idee molto chiare. «Quello che sta succedendo a Belluno, si potrebbe risolvere con un “armistizio” tra i due contendenti, lasciando che uno prosegua nel settore del teatro professionale e l'altro in quello amatoriale. Con benefici per entrambi. A Vicenza vi sono circa 60 compagnie amatoriali aderenti alla F.I.T.A. (Federazione Italiana Teatro Amatori), senza contare le altre formazioni musicali e gli altri enti teatrali. Tutti si sono equaamente divisi i compiti. Non capisco perché a Belluno non possa avvenire lo stesso. Per questo motivo ho deciso di fondare una compagnia amatoriale, per poter contribuire a dare maggior slancio alla città di Belluno. Una mia idea, sarebbe quella di rappresentare dei testi sulla nostra cultura popolare, ovvero, il teatro veneto, con autori come G. Gallina e, più avanti, chissà, magari C. Goldoni. Penso che il teatro veneto sia importante, perché racconta la nostra storia: la storia dei nostri padri e dei nostri paesi. Non voglio una Vicenza a Belluno, ma che Belluno prenda spunto da Vicenza, per creare stagioni teatrali varie. Non esiste solo il Teatro Comunale e, quindi l'ambito professionale, esiste anche il mondo amatoriale, forse meno "tecnico", più "improvvisato", artigianale, ma vissuto e, sinceramente, amato». (r.d.n.)

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