Uno studio ingegneristico bellunese per il telescopio dei record
BELLUNO. Il telescopio più grande del mondo parlerà la lingua bellunese. Lo studio di ingegneria Mazzoran - Tiloca - De Lotto con sede a Belluno e a Cortina collaborerà con la società consortile “Ace” che si è aggiudicata l'imponente opera avvenieristica che sorgerà nel 2024 nel deserto di Atacama in Cile, nel territorio di Cerro Armazzones.
Il consorzio, composto esclusivamente da società italiane, ha vinto un bando per un importo record di 400 milioni di euro promosso dalla Eso (European Southern Observatory), associazione governativa con sede a Monaco di Baviera specializzata nel settore astronomico.
Quattrocento milioni di euro che serviranno per la realizzazione di E-ELT, il telescopio più grande del mondo che presenterà un diametro di 39 metri, di gran lunga superiore agli otto di cui si compone il telescopio considerato ad oggi il più grande presente sul suolo terrestre.
Serviranno otto anni di lavori, due di progettazione e sei di realizzazione, per mettere in piedi una struttura due volte più grande del Colosseo, alta ottanta metri e per la quale serviranno venticinquemila metri quadrati di calcestruzzo e poco meno di diecimila tonnellate di acciaio.
Allo studio bellunese Mazzoran-Tiloca-De Lotto è stata assegnata la progettazione di tutte le opere civili comprese fondazioni, basamento e isolamento sismico. Gli ingegneri bellunesi si occuperanno della fase di ideazione delle opere nonché della direzione dei lavori sul posto.
I lavori verranno fisicamente realizzati dalla ditta Astaldi di Roma che insieme alla ditta di Pordenone specializzata in costruzioni in acciaio, Cimolai ed alla Eie di Mestre, società specializzata in costruzioni astronomiche, compone il consorzio che si è aggiudicato l'opera.
Fondamentale per lo studio MTD è risultato proprio il rapporto di collaborazione professionale esistente da tanti anni con la Eie di Mestre che ha subappaltato ai bellunesi la realizzazione di una parte della struttura. Già nel 2003 la collaborazione tra Eie e MTD ha prodotto, sempre nel deserto di Atacama in Cile, un'altra struttura imponente nel campo astronomico: il cosiddetto Vista, centro di osservazione di Paranal che passerà in secondo piano una volta realizzato l'E-ELT.
«Ma la collaborazione tra il nostro studio e la Eie di Mestre affonda le radici sul finire degli anni ottanta» racconta Ludovico De Lotto che nel 2004 ha vissuto sei mesi in Cile seguendo da vicino i lavori di Vista. A livello astronomico il deserto cileno di Atacama viene considerato dagli esperti il posto migliore al mondo dove lavorare.
«È il deserto più deserto del mondo dove non piove mai e non c'è mai una nuvola» aggiunge Ludovico De Lotto, «fattori che permettono di osservare il cielo per 350 giorni all'anno». Eppure le condizioni metereologiche a terra sono considerate ai limiti per l'essere umano che vi lavora, chiamato a mesi e mesi di isolamento totale dal mondo esterno considerato che nel deserto di Atacama non esiste vita e la città più vicina è la capitale Santiago che dista due ore di aereo: «Lì il vento spira a 180 chilometri orari, non esiste umidità e c'è un'altissima percentuale sismica» prosegue De Lotto, «questo significa che per costruire un’opera di ingegneria servono particolari accorgimenti che richiedono anni di studi approfonditi ed altamente professionali». Il countdown per la costruzione di E-ELT è terminato venerdì scorso con il cosiddetto "Kick Off": a Roma, alla presenza delle principali autorità europee, il progetto ha preso ufficialmente il via.
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