Urgenza, arriva il medico sull’ambulanza di notte

Da novembre novità al Pronto soccorso di Belluno. Il ds Martello: «Più copertura al territorio bellunese e all’Alpago». Il professionista tolto dal Ppi di Auronzo
Un'ambulanza del Suem-118 che parte dal pronto soccorsoospedale belluno
Un'ambulanza del Suem-118 che parte dal pronto soccorsoospedale belluno

BELLUNO. Medico in ambulanza anche di notte a Belluno. Il desiderio della popolazione del capoluogo e le richieste che da anni si alzano dal territorio stanno per diventare realtà.

La direzione generale dell’Usl 1 si è mossa per realizzare questo progetto. «Per ottenere la copertura notturna del medico sull’ambulanza del San Martino, che manca al servizio del Pronto soccorso e che da anni i residenti del capoluogo e non solo chiedono a gran voce», precisa il direttore sanitario Tiziano Martello, «abbiamo deciso di spostare il professionista che copre il turno diurno al Punto di primo intervento (Ppi) della struttura di Auronzo. Si tratta di una figura professionale che lavora per l’Usl tramite una convenzione».

La scelta di andare a “pescare” ad Auronzo il medico, arriva dopo una serie di valutazioni fatte dall’azienda sanitaria. «Abbiamo visto», spiega Martello, «che gli accessi al Ppi sono numericamente poco rilevanti durante le ore diurne. Per questo motivo abbiamo deciso di recuperare quel camice bianco per medicalizzare l’ambulanza del San Martino nelle ore notturne, così da garantire copertura per l’emergenza-urgenza da Belluno all’Alpago».

Ad Auronzo, tolto il medico di giorno, sarà lasciato quello di notte. Ma la direzione di via Feltre annuncia che «nei periodi turistici, qualora ne ravvisassimo la necessità, cercheremo di introdurre nuovamente il medico nelle ore diurne, senza però toglierlo dall’ambulanza, dove rimarrà definitivamente», aggiunge il direttore generale Pietro Paolo Faronato, che poi precisa: «Abbiamo potuto garantire anche la medicalizzazione notturna dell’ambulanza, grazie alla ridistribuzione delle risorse e inserendo degli interventi dove riteniamo che servano di più. Il Punto di primo intervento auronzano, d’altra parte, non è molto utilizzato, perché per i casi gravi i pazienti vengono portati a Pieve di Cadore e comunque c’è sempre il Ppi di Cortina».

Dell’iniziativa è stata avvisata, nelle settimane scorse, il sindaco di Auronzo, Daniela Larese Filon che naturalmente non è rimasta propriamente entusiasta. «Come abbiamo fatto presente alla direzione dell’Usl», spiega la prima cittadina, «vorremmo che il servizio rimanesse così com’è, anche perché attualmente al Ppi ci sono due medici: uno nel turno diurno e uno in quello notturno. Poi c’è un medico per l’Alcologia con orario diurno e uno con un orario simile per la lunga degenza. Poiché l’Usl vuole diminuire le spese, ha pensato di togliere il medico da qui, anche perché nelle nuove schede ospedaliere il servizio di Alcologia passa nuovamente a reparto ospedaliero e come tale deve stare all’interno di una struttura per acuti, quindi dovrà essere spostato a Pieve di Cadore. Non vorrei che, togliendo anche il medico al mattino dal Ppi, si arrivi a depauperare il territorio di un servizio importante, visto che anche la guardia medica qualche anno fa è stata spostata da qui a Santo Stefano di Cadore».

La paura è che pian piano il territorio venga privato dei servizi. «Per scongiurare l’abbandono della struttura ospedaliera potremmo pensare di trasformarla in una rsa per malati psichiatrici di età adulta, per evitare che la loro cura ricada sulle famiglie».

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