Urne aperte per i ballottaggi: occhi puntati sull’affluenza
BELLUNO. Quello di oggi e domani è un turno di ballottaggio per forza di cose segnato dall’incognita affluenza. Dopo la scarsa partecipazione di elettori al primo turno - con l’apice negativo di Roma, dove l’astensione ha interessato quasi un cittadino su due - gli occhi saranno puntati sulle percentuali di presenze al seggio, che per forza di cose ci diranno se siamo o meno di fronte a uno “sciopero del voto” da parte degli elettori.
Il turno di ballottaggio interessa 67 Comuni, in 13 Regioni, di cui 11 capoluoghi di Provincia, vale a dire Ancona, Avellino, Barletta, Brescia, Iglesias, Imperia, Lodi, Roma, Siena, Treviso e Viterbo. Il numero degli elettori coinvolti sfiora i 4,9 milioni e le sezioni elettorali saranno in tutto 5.074. Le operazioni di voto si svolgeranno da questa mattina, alle 8, fino alle 22, e domani dalle 7 alle 15. Si voterà anche in Sicilia per un primo turno di elezioni (con eventuali ballottaggi il 23 e 24 giugno) che interesserà 142 comuni, di cui 4 capoluoghi di provincia (Catania, Messina, Ragusa e Siracusa). In questo caso il corpo elettorale è composto da 1 milione e 637.134 cittadini, di cui 846.620 uomini. In quest’occasione la Regione si allineerà a quanto già fatto a livello nazionale, infatti oggi debutterà la doppia preferenza di genere, approvata con una legge dall’Assemblea regionale siciliana, che obbligherà l’elettore ad indicare due nomi sulla scheda, purchè il secondo faccia riferimento a un candidato di altro sesso rispetto al primo, pena l’annullamento della sola seconda preferenza.
L’affluenza nel primo turno si è fermata al 62,38%, cioè quasi 15 punti percentuali in meno rispetto alle elezioni omologhe del 2008 (78,1%). Ma il vero tracollo si è registrato a Roma, con un risicatissimo 52,8%, quasi 21 punti percentuali in meno (73,66%). Ma l’astensione si è fatta sentire anche a livello regionale, soprattutto in Toscana (60,16%, -20,5 punti percentuali), Emilia Romagna (61,85%, -18,84) e Umbria (62,74, -16 punti percentuali). Dal punto di vista politico, i riflettori sono invece puntati sulla sfida principale, quella della Capitale. Ma non mancano altri temi come il rischio disfatta per la Lega, che si deciderà soprattutto a Treviso, o la partita complessiva fra centrosinistra e centrodestra. A Roma si decide la sfida tra Ignazio Marino e Gianni Alemanno dopo un rush finale di campagna tra veleni e polemiche, dalla foto che ritraeva Alemanno con un esponente del clan Casamonica all’accusa al chirurgo di assunzioni in nero e in una sua Onlus.
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