«Useremo il simbolo» Accordo col sindaco sempre più a rischio
BELLUNO. Mai così compatti. Il Partito democratico supera le sue divisioni e si coalizza sul simbolo. Nessuna deroga, nessuna possibilità di fare marcia indietro: l’Unione comunale martedì sera ha votato all’unanimità di correre alle comunali usando il simbolo del partito. «Non possiamo accettare di diluirci in una lista civica e di presentarci alle elezioni in modo ingannevole nei confronti di cittadini», sintetizza il segretario dell’Unione Quinto Piol.
È toccato a lui e agli altri componenti della delegazione dem riportare in assemblea gli esiti dell’incontro con il sindaco uscente, Jacopo Massaro. In quell’occasione sembrava fosse stato raggiunto l’accordo, ma ad un passo da un risultato che sembrava impensabile ottenere qualche mese fa, è caduto un macigno sul sottile filo che lega insieme Massaro e il suo ex partito. L’utilizzo del simbolo da parte del Pd nella lista di appoggio al sindaco.
Quando Piol ha raccontato il nodo del contendere, l’assemblea ha manifestato «sorpresa, per non dire incredulità», spiega lui stesso. «Tutti quanti insieme, con la massima unità e determinazione e nella consapevolezza di aver fatto tutto il possibile per unire il Pd e il centrosinistra, e per dare un governo adeguato al ruolo e alle esigenze di sviluppo e crescita di Belluno, abbiamo deciso che al simbolo non si rinuncerà».
L’assemblea non è mai stata così compatta. «Abbiamo riunito il partito», continua Piol. «Abbiamo lavorato con umiltà, lealtà e trasparenza. Abbiamo anche rinunciato alle Primarie, che è un elemento di forte caratterizzazione del Pd. Eravamo perfino disponibili a rinunciare al nostro candidato sindaco (Erika Dal Farra, ndr). Ma non possiamo accettare di diluirci in lista civica. Non sarebbe onesto nei confronti dei cittadini e questa è la posizione unanime di tutta l’Unione comunale e dei dirigenti provinciali che erano presenti all’assemblea».
Correre senza il simbolo «sarebbe equivoco, e le cose che nascono in modo ambiguo, ormai è dimostrato, hanno effetti non positivi - se non devastanti – con l’andar del tempo. Se voler correre con il simbolo è considerata una mancanza, lo accetto, ma per me trasparenza, lealtà e onestà nei confronti dell’elettorato sono una virtù, non certo una pecca».
A questo punto è il Pd a chiedere a Massaro di fare un passo avanti. Di ritirare la richiesta fatta l’altra sera nell’incontro. «Al di là di tutto, il Pd è ancora pronto, e convinto, a sostenere Jacopo Massaro», spiega il segretario provinciale Erika Dal Farra. «L’Unione comunale si è dimostrata unita, un risultato straordinario se si pensa a come eravamo frammentati qualche mese fa. Ma il Pd è questo. Lo era ieri, lo è oggi e lo sarà domani. Che io faccia da capolista di una civica “Democratici per Belluno” si può anche fare, ma per noi è fondamentale che il simbolo ci sia. Il partito non si nasconde. Lo conferma l’assemblea, che conferma anche l’appoggio a Jacopo Massaro». L’obiettivo, conclude la Dal Farra, «resta quello di riunificare il centrosinistra, e resto fiduciosa che l’attuale maggioranza a Palazzo Rosso faccia una riflessione su questo».
Intanto, però, il Pd si prepara ad adeguare il suo percorso in vista delle comunali: «Valuteremo le alleanze», conclude Piol. «Ci presentiamo compatti per il rilancio della città, forti di idee concrete, di donne e uomini che rappresentano rinnovamento e che hanno elevate competenze».
E con un partito che in città, quest’anno ha aumentato del 30 per cento gli iscritti: erano 92 l’anno scorso, sono 138 adesso. Insomma, discorso chiuso con Massaro? «Dipende da lui», chiude Piol.
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