Usl 1, bilancio preventivo già in rosso di 15 milioni

Sono sei milioni di euro in più rispetto a quanto preventivato dalla giunta veneta Il dg Faronato a Venezia: «Più di così non possiamo tagliare, dateci più risorse»
Di Paola Dall’anese
Belluno 2005. La sede dell' Ulss 1 in via Feltre a Belluno. - La sede della Usl di Belluno
Belluno 2005. La sede dell' Ulss 1 in via Feltre a Belluno. - La sede della Usl di Belluno

BELLUNO. Il bilancio economico preventivo dell’Usl 1, per l’anno 2015, evidenzia una perdita di 15.955.933 euro, sei milioni in più rispetto all’obiettivo posto dalla giunta regionale veneta.

Lo dice il direttore generale, Pietro Paolo Faronato nella sua relazione di accompagnamento al documento di adozione del bilancio preventivo. Uno sforamento da cui l’azienda non riuscirà a rientrare «perché più di così la spesa non è comprimibile» e per il quale l’Usl chiede alla Regione «di valutare la possibilità di adeguare le risorse finanziarie assegnateci da destinare agli investimenti in conto capitale».

Attrattività in calo. Ad originare questo buco, sono una serie di fattori, tra cui «le voci di entrata e uscita relative alla mobilità sanitaria intra ed extra regione. Infatti», dice il dg Faronato, «i dati mostrano un peggioramento delle performance nel 2014 in termini di saldo di mobilità intra regionale, con un aumento della fuga e una riduzione dell’attrazione per un valore stimato di 2.5 milioni di euro». Un fattore che l’Usl ritiene imputabile «a fattori climatici eccezionali sia nel periodo invernale che estivo che hanno ridotto il flusso turistico, e in parte a fattori contingenti che hanno interessato alcuni reparti. Ed è per questo», prosegue il direttore generale, «che ho dato come obiettivo a tutte le unità operative di migliorare l’attrattività».

Minori entrate. A questo si aggiungono le minori entrate sia per il mancato inserimento dell’integrazione del fondo per la non autosufficienza pari a 785.123 euro, sia per la riduzione del Fondo sanitario regionale di un paio di milioni di euro.

Salgono i costi. Aumentati anche i costi non solo per l’incremento dell’Iva dal 21 al 22%, ma anche per l’acquisto di alcuni farmaci biologici molto costosi (oltre 3 milioni). «Ci sono poi diverse attrezzature da cambiare e per le quali», prosegue il dg, «se la spesa non sarà coperta, si dovrà far fronte col nostro bilancio. C’è poi la sistemazione di alcuni immobili dell’Usl dove verranno accolti i servizi che traslocheranno da altre edifici che saranno messi in vendita». Ed infine c’è anche il problema dei servizi sanitari per l’assistenza protesica, ambito su cui il dg ha qualcosa da ridire. «Venezia ci impone di raggiungere l’obiettivo di 15 euro di spesa per assistito, cioè un 6.5% in meno rispetto al 2014. Ma ciò non tiene conto del numero elevato di anziani bellunesi a cui è correlata questa spesa». Ma c’è un timore: questo squilibrio tra fabbisogno e finanziamenti disponibili «potrebbe mettere potenzialmente a rischio l’equilibrio finanziario ed economico ottenuto dalle azioni di contenimento dei costi messe in atto in questi due anni, perciò Venezia deve adeguarci le risorse».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi