Usl 1, progressioni economiche la Fp Cgil fa saltare la trattativa

Sospesa la discussione in via Feltre per definire l’utilizzo dei fondi aziendali per gli scatti ai lavoratori Il sindacalista Della Giacoma: «Non possiamo accettare che 65 mila euro siano dati a pochi “eletti”»
Di Paola Dall’anese
INFERMIERI IN CORSIA DURANTE IL TRASLOCO RIORGANIZZAZIONE ALL'OSPEDALE UMBERTO PRIMO DI MESTRE...TESTATINA LA NOSTRA SALUTE Corsia di un ospedale padovano In alto: Claudio Rizzato dei Ds e Margherita Miotto, di Ipv. A destra: l'assessore Fabio Gava
INFERMIERI IN CORSIA DURANTE IL TRASLOCO RIORGANIZZAZIONE ALL'OSPEDALE UMBERTO PRIMO DI MESTRE...TESTATINA LA NOSTRA SALUTE Corsia di un ospedale padovano In alto: Claudio Rizzato dei Ds e Margherita Miotto, di Ipv. A destra: l'assessore Fabio Gava

BELLUNO. È ancora scontro tra Fp Cgil da un lato e dall’altro l’ Usl 1 e gli altri sindacati, nella vicenda delle progressioni economiche ai lavoratori del comparto sanitario (infermieri e tecnici).

La questione era scoppiata qualche mese fa quando a 225 dipendenti non era stata pagata la progressione del 2015 a causa di problemi emersi dall’esame del collegio sindacale che aveva bloccato la procedura. Sindacati e azienda sanitaria si erano poi accordati presentando una piattaforma.

Ieri pomeriggio la direzione dell’Usl 1 ha presentato la propria proposta. Proposta che, se ha trovato l’ok degli altri sindacati, non è piaciuta invece alla Fp Cgil guidata da Gianluigi Della Giacoma.

La proposta, nelle linee generali, prevede di utilizzare 1,6 milioni di euro quali residuo di gestione dei fondi e destinati ai progetti obiettivo, da un lato per sanare la vicenda dei 225 dipendenti rimasti senza la progressione economica 2015, dall’altro per finanziare le pronte disponibilità e sostenere le spese di chi si sposta da un ospedale all’altro per servizio. «Abbiamo proposto, inoltre, di assegnare parte di questo fondo a progetti che prevedano indennità agli operatori socio economici impiegati nelle sale operatorie o nelle aree critiche e per i quali, a causa di un vizio contrattuale, non è previsto alcun emolumento aggiuntivo. Infine, abbiamo chiesto che venga attivato un piano per ripagare il disagio subìto dai lavoratori della Rsa di Agordo nella fase di riorganizzazione», dice Fabio Zuglian, segretario della Fp Cisl.

Infine la proposta dell’Usl prevede di destinare 200 mila euro (su 365 mila) a progressioni economiche per altri 270 dipendenti del settore, a cui si aggiungono 65 mila euro «da destinare a rifinanziare alcune posizioni organizzative, tra cui rientrano anche i coordinatori di dipartimento. Una cosa per noi positiva perché se ci fosse la fusione con l’Usl di Feltre, questi soldi potrebbero servire per omogeneizzare i trattamenti tra le aziende», precisa ancora Zuglian.

Ma è proprio quest’ultimo punto che ha fatto scatenare il dissenso della Fp Cgil che ha lasciato il tavolo. E il segretario ne spiega il motivo. «Non accettiamo la proposta della direzione dell’Usl 1 di aumentare il fondo delle posizioni organizzative a scapito di ulteriori scatti per altri lavoratori. Nel corso della trattativa, attesa ormai da sei anni dai dipendenti del comparto», precisa il sindacalista, «ci è stato chiesto dall’azienda di utilizzare ben 65.000 euro del fondo per le progressioni, per darli a un certo numero di dipendenti con posizioni organizzative, tanti soldi per pochi fortunati individuati a discrezione dell’azienda. Per noi è una condizione inaccettabile perché quei soldi potrebbero essere utilizzati per gli scatti di altri 70 - 80 dipendenti. Inoltre il contratto non permette ai sindacati di controllare come e a chi verrebbero assegnati tali soldi. Abbiamo quindi posto come condizione», conclude Della Giacoma, «che tali somme vengano utilizzate per altre progressioni, pena la mancata firma dell’accordo. Ma non trovando condivisione con la direzione e le altre organizzazioni sindacali, abbiamo interrotto la discussione e abbandonato da soli il tavolo. Non permetteremo che il personale del comparto paghi scelte organizzative che la direzione non ha concordato con noi».

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