Usl 1, super risarcimento da tre milioni di euro

PIEVE DI CADORE. Danno inestimabile all’Usl 1. «Una ferita mortale», l’ha definita il difensore di parte civile Salvatore Frattallone, «perché l’ospedale di Pieve di Cadore è diventato quello in cui...

PIEVE DI CADORE. Danno inestimabile all’Usl 1. «Una ferita mortale», l’ha definita il difensore di parte civile Salvatore Frattallone, «perché l’ospedale di Pieve di Cadore è diventato quello in cui c’è un primario che si fa dare dei soldi per saltare le liste d’attesa».

Conseguente la richiesta di risarcimento danni: tre milioni di euro, con una provvisionale di 500 mila immediatamente esecutiva, in caso di condanna. Il legale era partito dall’effetto palla di neve, che diventa sempre più grossa se qualcuno non la ferma, e ha chiuso con una citazione del presidente Sandro Pertini: «La corruzione è nemica della Repubblica. E i corrotti devono essere colpiti senza alcuna attenuante, senza nessuna pietà. E dare la solidarietà, per ragioni di amicizia o di partito, significa diventare complici di questi corrotti. E l’esempio, soprattutto, deve darlo la classe dirigente e in primo luogo, naturalmente, chi vi parla in questo momento».

Grande attenzione su alcune intercettazioni telefoniche, dalle quali, a suo avviso, emerge un patto d’acciaio tra Cetera e Luca Gianaroli: «Centro di procreazione assistita di Pieve di Cadore uguale Sismer. Se c’è Cetera, c’è anche Gianaroli. Nessuno dell’Usl sapeva nulla. Oltre tutto, il primario era un formidabile fornitore di dati sensibili delle pazienti al presidente della Sismer, che poi sono la cosa più preziosa». Qualcuno si era spinto a ipotizzare dei reati diversi da quelli contestati: «Non è certo truffa, perché tutti sapevano che i soldi richiesti andavano al medico e non è nemmeno abuso d’ufficio, ma esattamente concussione e corruzione, come sostiene la procura».

Una delle vittime si è costituita parte civile e il suo avvocato si è fermato a 20 mila euro, come danni morali. Altre si sono viste restituire almeno parte dei soldi versati.

Era ormai tardi, quando ha preso la parola l’avvocato triestino Giovanni Borgna per Sismer. Non sono mancate le stoccate all’Usl 1, a cominciare dal fatto che ha un solo biologo e non sarebbe in una situazione regolare. Per il resto, «Cetera lavorava come collaboratore di Sismer ed era pagato da Sismer. Ma la società non ha commesso il reato del quale è accusata: il fatto non sussiste e non c’è niente da pagare. (g.s.)

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