Usl 2, oltre 600 firme a Zaia a difesa degli stipendi
FELTRE. Sono oltre seicento le firme dei lavoratori dell'Usl 2 che hanno sottoscritto la petizione da trasmettere entro oggi in Regione, all'indirizzo del governatore Luca Zaia, dell'assessore alla sanità Luca Coletto e del segretario regionale Domenico Mantoan. L'iniziativa di coinvolgere la Regione è del sindacato, della Cgil e di Gianluigi Della Giacoma nello specifico, sottoscritta dalle altre sigle, tutte esclusa la Uil, rea di aver inviato unilateralmente la diffida all'Usl rispetto alla messa in mora degli stipendi dei lavoratori. La questione, esemplificata nel testo della petizione alla Regione, sottoscritta su indicazione del segretario Uil Gino Comacchio anche dagli iscritti a questa sigla nonostante non figuri il logo, è quella legata alla sentenza applicativa che dà ragione ai 17 ricorrenti, dirigenti sanitari non medici, a scapito dei lavoratori di comparto.
Nonostante la firma dell'accordo integrativo e le assicurazioni di parte Usl che non sarà messo in mora, per il momento, lo stipendio di nessuno, nonostante non si metta in discussione il fondo per pagare straordinari e progetti relativi al 2015 e nonostante il buon esito, ad oggi, delle manovre di raffreddamento dello stato di agitazione messe in atto dal prefetto, non ci sono certezze per il futuro.
«Ad oggi non è stata fornita alcuna informazione di dettaglio e perdura una situazione di conflitto che porterà i lavoratori ad intraprendere iniziative di lotta, destinate a ridurre le prestazioni con conseguente ricaduta sui servizi che questa azienda fornisce ad alto livello ai cittadini, tanto da farla classificare la seconda miglior azienda sanitaria del Veneto», si scrive nella petizione che oggi arriverà sulle scrivanie della Regione. «Le scriventi Rsu dell’Usl 2 di Feltre e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl Funzione Pubblica, Nursing Up, Cida/Sidirss unitamente ai dipendenti della Usl di Feltre firmatari chiedono al presidente, all’assessore alla sanità e al direttore area sanità e sociale della regione Veneto, un fattivo e concreto interessamento allo scopo di far desistere la dirigenza di Feltre ad intraprendere azioni che possano determinare conseguenze sul salario dei lavoratori di comparto e dirigenza amministrativa».
Si chiede in sostanza un'audizione con una presa di posizione sulla vicenda da parte dei chiamati in causa. Nel testo originario, su iniziativa della Cgil, si chiedeva però una sorta di “commissione di inchiesta” per dare un nome e un cognome, figurato ma anche fisico, a chi ha trascinato l'azienda in questa situazione a distanza di più di vent'anni.
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