Usura, sono dieci i casi in provincia
La presidente dell’associazione delle vittime Nassisi lancia l’allarme: «C’è chi non denuncia per paura o per vergogna»
BELLUNO. Usura: numeri allarmanti in provincia. Dieci i casi denunciati all’Associazione nazionale vittime dell’usura, negli ultimi due anni: il triplo di Treviso e la metà di Padova. Le cifre sono dell’avvocato Monica Nassisi, la presidente dell’Anvu, che sottolinea: «Anche a Belluno c’è un’incidenza di questo fenomeno e ci vuole molta fatica per farla emergere, sia per paura che per vergogna. Si tratta di un fallimento dell’imprenditore, del professionista o ancora della famiglia. Siamo presenti in tutto il Veneto, ma nella sola provincia montana abbiamo una decina di persona che si sono rivolte a noi, tra il 2016 e il 2017».
Il meccanismo come scatta? Come funziona a queste latitudini?
«Il metodo è sempre lo stesso. Per colpa della crisi economica e di un sistema bancario assente e servo soltanto di chi ha soldi e potere, sono stati completamente chiusi i rubinetti del credito alle famiglie e alle imprese, cioè il ceto medio. Senza dimenticare che c’è un cinico ed esasperato sistema di riscossione, che si chiamava Equitalia e ora è l’Agenzia delle Entrate. C’è chi non ha liquidità e pensa di potersi rivolgere anche solo a un negozio vicino per un prestito. In poche parole, un piccolo usuraio».
Quando entra in scena la criminalità?
«La mafia esiste anche da queste parti e da un piccolo prestito si arriva, con metodi sempre più violenti e invasivi, a sempre ulteriori richieste di denaro. L’ultima rata non arriva mai e si continua a pagare».
Perché è così difficile denunciare?
«Le vittime sono sole. Il problema è questo. Non ci sono tutele immediate, sia per la difesa personale che per il sostegno economico. Ci vogliono anni e troppo spesso le vittime arrivano a togliersi la vita».
Un caso che state seguendo in provincia?
«Ho incontrato persone dell’edilizia, ma sono in difficoltà anche commercianti e professionisti. Dovevano pagare una cartella di Equitalia e hanno chiesto un piccolo prestito, dopo che non erano stati pagati dai fornitori. I tassi sono saliti alle stelle e si sono ritrovate nei guai, cioè nell’impossibilità di fare fronte al debito. Si parla addirittura di 100 per cento d’interesse settimanale. Può succedere che 100 mila euro iniziali possano diventare il quadruplo».
Situazioni di usura bancaria ce ne sono?
«Ho dei casi in cui l’istituto bancario è stato denunciato. Se in sede civile questo viene accertato, gli atti dovrebbero essere trasmessi alla procura, ma questo non viene mai fatto. Non si riesce a trovare la persona fisica responsabile».
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