Utile di 100 mila euro per il bilancio di Asca

L’azienda agordina sottolinea la particolarità del 2017 a causa del passaggio di gestione dall’Usl 1 

AGORDO. Nel 2017 per Asca c’è stato un utile di circa 100 mila euro, ma è un dato straordinario frutto di un bilancio anomalo legato al passaggio della gestione della Rsa da Usl ad Azienda Speciale. Giovedì scorso si è svolta l’assemblea dei sindaci che ha approvato il rendiconto 2017 dell’Azienda speciale consortile agordina nata nel gennaio 2017 e che dal 1° maggio dello stesso anno gestisce il Polifunzionale 1, 2 e il reparto anziani/inabili di Agordo.

«Il bilancio 2017» dice Asca, «risulta particolarmente anomalo e diverso da quelli che si succederanno date le modalità con le quali è avvenuto il passaggio di gestione dall’Usl 1. Al 1° maggio 2017 il personale operante era in massima parte dipendente dell’azienda sanitaria e distaccato presso Asca con un progressivo graduale rientro nelle unità di offerta sanitarie, conclusosi a dicembre. Il suddetto personale, numericamente molto elevato, è stato quindi rimborsato all’Usl con costi del contratto della sanità pubblica, più elevati anche per la parte previdenziale». Il grosso lavoro svolto da Asca in questi mesi è stato dedicato soprattutto alla ricerca di quasi tutto il personale di comparto oltre alla sostituzione di altre figure come educatore ed assistente sociale. «Si è arrivati ad ottenere numeri di candidature che nessun’altra realtà territoriale ha raccolto» dice Asca, «garantendo un certo livello di continuità dei servizi e, dal mese di settembre, preparando l’ampliamento delle attività per il 2018 e allargando il divario fra costi ed entrate».

«I primi» spiega l’azienda, «si sono ridotti anche grazie alla rinegoziazione di specifiche forniture raggiungendo l’obiettivo di mantenere gli stessi prodotti e gli stessi servizi forniti dalla precedente gestione: pensiamo al servizio mensa erogato ancora dall’Usl con un costo più contenuto e, dal 2018, ulteriormente ribassato anche perché coniugato a una nuova modalità di somministrazione, più appropriata per l’anziano e peraltro molto apprezzata dai familiari».

Nel 2017, tuttavia, Asca ha dovuto provvedere anche a interventi di somma urgenza dovuti all’interruzione della sinergia con l’ospedale (gestione degli allarmi antincendio, della telefonia e nel campo informatico). In totale l’azienda ha stanziato 96.851 euro di investimenti ed ha provveduto pure all’imbiancatura di tutti i locali delle strutture e alla sostituzione di tutti i punti luce della sezione polifunzionale. L’azienda evidenzia inoltre come siano state fatte delle economie circa i costi del personale amministrativo «che appaiono di gran lunga inferiori rispetto alla gestione precedente, ma anche a quelli che di norma sostengono le aziende di queste dimensioni, grazie soprattutto alla convenzione con la “Servizi alla persona Longarone Zoldo a.s.c.” per la condivisione della figura del direttore generale e del vertice amministrativo».

Asca sottolinea infine il ridimensionamento delle rette possibile perché si punta alla riduzione di alcuni costi gestionali. Per il 2017 l’azienda speciale ha garantito continuità nell’erogazione dei servizi domiciliari avvalendosi, come nella precedente gestione, di una ditta esterna e, negli ultimi mesi dell’anno, ha concorso ad implementare i servizi con l’apertura del Centro Sollievo di Cencenighe e l’avvio dell’attività utile alla creazione delle Reti di famiglie. Ha mantenuto inalterate anche le quote pro capite a carico dei Comuni.

Gianni Santomaso

Argomenti:asca

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi