Va deserta la gara per il Belle Epoque

Nessuno si è fatto avanti per rilevare l’ex ristorante nonostante le condizioni di favore decise dal Comune

FELTRE. Zero candidature. È andato deserto il bando per assegnare la gestione dell’ex ristorante Belle Epoque all'interno di palazzo Gazzi. La scadenza per l'invio delle manifestazioni d'interesse era il 29 aprile, neanche una però è arrivata e questo rappresenta una brusca frenata verso l'auspicato rilancio di un'importante attività nel cuore del centro storico.

La crisi, è quasi scontato dirlo ma è bene ribadirlo, non aiuta di certo l'imprenditoria ad investire, nemmeno davanti a una base di locazione di soli 900 euro mensili (nove anni la durata del contratto di locazione) e interventi strutturali di riqualificazione scomputati dall'affitto.

Non è bastato. Troppo alto comunque l'investimento iniziale necessario per riavviare l'attività, in considerazione del fatto che dopo la dismissione di tutti gli arredi, gli spazi vengono messi a disposizione al grezzo e gli interni devono essere riallestiti. Cosa che implica un esborso finanziario non indifferente per l'adeguamento in funzione delle esigenze del nuovo gestore.

In poche parole, con la cucina da ripristinare (a occhio servono non meno di 80 mila euro) oltre agli arredi, la previsione dei costi evidentemente ha pesato sul piatto della bilancia, scoraggiando tutti. È un ostacolo sulla strada della riapertura del ristorante affacciato su piazza Maggiore. La recessione economica ci mette molto del suo, perché anche chi sarebbe interessato a investire ci pensa più di una volta, soprattutto in un contesto come quello del cuore del centro storico, che se da un lato è meraviglioso, dall'altro è tutto da rilanciare, anche perché l'attività è ferma da anni e non ha giovato la fine del rapporto con i precedenti gestori.

Chiuso quello, poi, c'è stato di mezzo l'imprevisto degli interventi antisismici da fare. Il rischio crollo infatti ha dilatato i tempi per rimettere il palazzo sul mercato come ristorante.

L'amministrazione adesso farà le considerazioni del caso per capire come muoversi: «Dobbiamo fare il punto della situazione», esordisce il sindaco Paolo Perenzin, che non ha nessuna intenzione di farsi scoraggiare dal primo passaggio a vuoto: «È impensabile che uno spazio così resti vuoto e troveremo una formula affinché venga gestito».

«Con questo bando, che secondo noi aveva condizioni interessanti, speravamo che ci fosse più di uno che concorreva, invece non c'è stato nessuno. Questo ci obbliga a ripensare il da farsi», dice il primo cittadino feltrino. «O riusciamo a fare uno sforzo come Comune, investendo per mettere dentro almeno la cucina, oppure bisognerà capire se aprire un altro bando con condizioni diverse e più vantaggiose». Da valutare poi una terza ipotesi: «Vediamo se, essendo andato deserto il primo bando, c'è la possibilità di andare in trattativa diretta con qualcuno. Questo però è da verificare», spiega Paolo Perenzin. «Nel giro di questa settimana dovremo trovare la soluzione alternativa».

Raffaele Scottini

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