Vaccino anti-meningite: nel 2016 quattromila dosi

I casi toscani preoccupano i bellunesi: richieste in aumento nei distretti sanitari. Pittoni: «Non c’è nessuna emergenza, continuiamo con la prevenzione»
Un bambino sottoposto a vaccinazione in un'immagine d'archivio. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO/i52-gid
Un bambino sottoposto a vaccinazione in un'immagine d'archivio. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO/i52-gid

BELLUNO. A, C, Y, W135. Meningococco, streptococco, pneumococco. Una selva di sigle e nomi che confonde chi cerca di saperne di più sulla meningite: la malattia, un’infiammazione delle membrane che ricoprono il cervello, è tornata a fare la sua comparsa in Toscana e anche nella vicina Marca trevigiana, questa volta nella sua forma non contagiosa. Un argomento complesso che genera preoccupazione: molti bellunesi in questi giorni si sono rivolti alla Usl 1 Dolomiti - tanto al dipartimento di Prevenzione di Belluno quanto a quello di Feltre - per chiedere informazioni sulle vaccinazioni previste.

Aumentano le richieste. Lo conferma il direttore sanitario della Usl 1 Giovanni Pittoni (nella foto a lato): «Si rileva un aumento delle richieste di informazioni e di accesso alla vaccinazione negli ambulatori dei due dipartimenti di prevenzione, a testimonianza della preoccupazione indotta dalla situazione verificatasi in Toscana e dal relativo rilancio nei media» spiega Pittoni, «si ricorda che la vaccinazione risulta essere la misura più efficace e sicura per ridurre il rischio di diffusione della infezione poichè assicura una protezione duratura sia del vaccinato che indiretta nei confronti della popolazione generale, in quanto riduce la circolazione del batterio».

I casi nel Bellunese. Non solo Toscana, non solo Treviso. Anche la provincia di Belluno ha visto recentemente un caso di meningite: a dicembre una donna è stata ricoverata per due settimane per un caso di meningite da pneumococco. Pochi mesi prima, a luglio, sempre a Feltre si era verificato un caso di meningite da streptococco: si tratta, in entrambi i casi, di forme non contagiose della malattia. Nessun caso all’ospedale di Belluno dove, spiega il primario del reparto di Malattie Infettive del San Martino di Belluno Ermenegildo Francavilla, si è registrato un solo caso di meningite da meningococco tra il 2005 e il 2015. «L’andamento dei casi nel nostro territorio non desta alcuna preoccupazione e sul fronte della richiesta di vaccinazioni non si è in presenza di alcuna emergenza» spiega Pittoni, «i dipartimenti di prevenzione e i due distretti di Belluno e di Feltre stanno proseguendo nel loro lavoro di prevenzione anche attraverso una capillare informazione a tutti i livelli».

Le vaccinazioni. Il meningococco è un germe di cui si conoscono diversi ceppi e di conseguenza sono disponibili diversi tipi di vaccini. In alcuni casi il vaccino è offerto gratuitamente (ad esempio per il vaccino di tipo B, gratis per i bambini nati dopo il 2015), in altri è necessario pagare una tariffa. Nel corso del 2016 il distretto di Belluno ha somministrato oltre 1200 dosi di vaccino antimeningococco B e 1150 dosi valide contro i ceppi A, C,W e 135Y. A Feltre le dosi somministrate sono circa 900 per il tipo B e circa 670 per la seconda tipologia. Per i neonati, come già detto, il vaccino è gratuito. Tuttavia non tutti scelgono di avvalersi di questa possibilità: la copertura vaccinale nella corte dei nati nel 2015 per il distretto di Belluno è dell’86.8% mentre per il distretto feltrino si ferma al 75%.

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