Vajont, per i 50 anni Longarone invita anche il Dalai Lama

La richiesta di partecipazione già consegnata all’entourage E l’Associazione dei superstiti sta per cambiare nome

LONGARONE. Una conferenza del Dalai Lama a Longarone, e magari la possibilità di vederlo iscritto ad una Pedonata della Memoria libera dal tetto massimo di iscrizioni. Sono queste alcune delle proposte che l’Associazione Superstiti intende presentare per il 50° anniversario del Disastro del Vajont, e che sono state portate dal presidente Renato Migotti all’assemblea dei soci di ieri pomeriggio. «Abbiamo consegnato l’invito al Dalai Lama ad una persona di sua fiducia» spiega Migotti «e sappiamo che è stato ricevuto dal suo entourage. Ora stiamo attendendo una risposta. Per quanto riguarda la Pedonata, sarebbe un grande gesto, in occasione del 50°, permettere a tutti coloro che lo desiderano di partecipare. Ma questo progetto dipende dalla sicurezza dei tracciati, e per questo dovrà essere approvato dal Soccorso Alpino e dalla Protezione Civile».

L’assemblea quest’anno, come da statuto, avrebbe dovuto nominare un nuovo consiglio direttivo, ma è stato deciso di rimandare la procedura al prossimo anno, in vista del 50° anniversario e, soprattutto, di una importante rifondazione dell’Associazione. A cominciare dal nome stesso dall’Associazione, che sarà “Vajont, il futuro della memoria”.

«Lo scopo è quello di aprirla ai giovani, perché saranno loro un giorno a prendersi carico della memoria del Disastro: noi siamo i testimoni di quel 9 ottobre, ma loro ne saranno la memoria. Per questo nel corso dei prossimi mesi cercheremo di incontrarli coinvolgerli nell’associazione». L’assemblea, tenutasi alla presenza dei quattro sindaco coinvolti dal Disastro, ha trattato le iniziative svolte nel corso dell’anno ed ha approvato i bilanci consuntivo e previsionale. Ma gran parte dell’attenzione è stata concentrata sui progetti per il futuro, in particolare quelli legati alle celebrazioni per il 50° anniversario del Vajont. Tra le altre proposte che l’Associazione vorrebbe vedere realizzate ci sono il completamento del cimitero delle Vittime del Vajont, con la definitiva collocazione delle lapidi ancora accatastate sotto la cappella, la pubblicazione di una nuova guida sui luoghi del Vajont e di una edizione aggiornata del libro della Poa, pubblicato nel ’64, con l’elenco delle vittime e dei superstiti corretto, e la stesura di un elenco di tutte le pubblicazioni, tesi, ed opere culturali ed artistiche relative al Vajont da mettere a disposizione delle biblioteche. Inoltre l’Associazione propone interventi sul territorio colpito dal Disastro, con la sistemazione del sentiero di Ranz, che collega i pascoli sul monte Toc a Dogna e che un tempo era usato dagli abitanti di Erto e Casso per scendere a Longarone, «così da cerare, con il troi de Sant’Antoni, un percorso naturalistico ad anello intorno alla diga» commenta Migotti. Nella stessa direzione va il sostegno al progetto “Ripercorrere la valle del Vajont”, con il coinvolgimento dei 4 comuni per il ripristino della strada che scendeva lungo la valle del Vajont e la costruzione di una passerella sul torrente dove un tempo esisteva un ponte andato distrutto con il Disastro. «Quanto alla prossima edizione dei Percorsi della Memoria» riprende Migotti «vorremmo aprire un tracciato sulla frana che scenda fino al lago per poi risalire ad Erto: sostituirebbe, nella 25 Km, il tratto che adesso i corridori devono percorrere sulla strada principale, aumentando la sicurezza ed il valore paesaggistico del percorso».

Michele Giacomel

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi