Val Canzoi, le volpi fanno strage di galline

La rete del pollaio è stata strappata con unghie e denti, cinquanta gli animali uccisi, metà dei quali portati via

CESIOMAGGIORE. La rete del pollaio strappata con le unghie e con i denti e il carico di cinquanta galline, fatto il giorno prima appena, è finito in pasto alle volpi. L'amara scoperta è stata fatta dal proprietario, Mario Biesuz residente alle Ave di Val Canzoi, martedì mattina di buonora, quando è sceso in cortile: dalla rete divelta sono stata azzannati e uccisi a morsi i polli. La conta dei danni: la metà è stata trascinata nelle pertinenze agricole della casa, dove si sono rinvenuti i corpi senza testa e dilaniati. E l'altra metà è rimasta senza traccia, nonostante Biesuz e rinforzi abbiamo battuto la zona nell'arco di duecento metri e più. Allo sfortunato agricoltore non è rimasto altro che segnalare il danno al comando di polizia municipale e alle guardie provinciali.

E al danno è seguita la beffa di dover fare uno scavo profondo, a norma di legge, per seppellire le carcasse. Ma quel danno era costato al proprietario il giorno prima più di cinquecento euro. E di possibili risarcimenti ancora non si è parlato: «L'unica cosa che ho saputo, quando ho allertato l'intervento delle guardie, è che le volpi sono una specie tutelata e non ci si può fare giustizia da soli, nemmeno per legittima difesa, diciamo così. Lunedì nella tarda serata ho sentito il cane abbaiare e ho messo la testa fuori di casa, con la torcia, per capire se ci fosse qualcosa che non andava. Ma non ho sentito rumori sospetti. Al punto che sono andato a letto e ho pensato che il cane abbaiasse ai nostri gatti. Solo la mattina dopo mi sono reso conto di questo scempio. Quello che mi ha fatto pensare parecchio è l'abilità di questi animali selvatici, volpi quasi sicuramente dalle impronte dei denti e probabilmente in coppia o in branco, che hanno trascinato fuori dal pollaio galline del peso di almeno due chili ciascuna. E senza fare chiasso. I polli che non ho più ritrovato, con tutta probabilità sono nelle tane dove ci saranno piccoli nati da poco».

Su indicazione delle guardie provinciali, Mario Biesuz ha inoltrato la raccomandata all'indirizzo suggerito per richiedere un risarcimento del danno subito. «Mi auguro che ci sia un fondo dedicato per far fronte a queste evenienze in territori specifici come il nostro. Non è passato tanto tempo che avevamo l'orso fuori della porta di casa. Adesso ci sono le volpi e guai toccarle. Per quanto mi riguarda metterò una rete più robusta. Sperando che queste azioni di autodifesa possano bastare e che non si debbano contare altri danni».

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