Val di Zoldo, fiamme a bordo strada: si allungano i tempi per la riapertura della Sp 251
La Regione promette un impegno per cancellare una volta per tutte le criticità. L’assessore De Berti: servono interventi mirati, che precedano quelli previsti per le Olimpiadi
LONGARONE. Il fronte dell’incendio che interessa la provinciale 251 si estende ormai per circa cinque chilometri. La situazione è complessa, difficile. Stamani chi coordinava gli interventi di spegnimento ha dovuto invitare i tecnici di Veneto Strade ad allontanarsi. «Diventa sempre più difficile preventivare i tempi di riapertura della strada dal momento dello spegnimento delle fiamme», dicevano dall’azienda.
La situazione è insostenibile. Dalla Regione è arrivata una presa di coscienza. L’assessore Elisa De Berti chiede un tavolo con Anas, Regione e Provincia per verificare dove intervenire per il futuro: «Negli anni mi è capitato di percorrere questa strada diverse volte e devo ammettere che,tra tutte le strade del Veneto è quella mette un po’ più di timore. Assieme al Comelico, questa strada è una di quelle che presenta criticità che devono essere risolte», dice. Ieri lì’assessore ha chiamato il sindaco di Val di Zoldo, Camillo De Pellegrin per capire cosa fare. «Dobbiamo trovare una soluzione per evitare che la Sp 251 venga chiusa ogni volta che c’è una frana», insiste la vice presidente del Veneto. «Nei prossimi mesi si concluderà il passaggio delle strade provinciali ad Anas, in seguito alla riclassificazione avviata qualche tempo fa. Per questo motivo sarà necessario mettersi a tavolino con tutti i soggetti interessati e capire cosa fare. Certo, ci vorranno tempo e risorse. Servono interventi mirati, che precedano quelli previsti per le Olimpiadi, perché si andrebbe troppo avanti. Nel frattempo serve una soluzione alternativa per tamponare questa situazione di eterna criticità».
Quello che propone l’assessore ai trasporti, De Berti è una analisi dei problemi da cui partire per poi agire. «Il sindaco De Pellegrin mi ha spiegato che i punti critici sono ben noti, le aree soggette a frana sono conosciute. Partiamo da qui per fare qualcosa». La Regione in questa partita entrerebbe come coordinatrice, in quanto si tratta di una strada provinciale, che presto passerà in mano ad Anas, quindi a una gestione statale. «Possiamo dare una mano ugualmente per coordinare il tavolo e vedere cosa c’è da fare», dice De Berti che conclude: «Cerchiamo soluzioni alternative: se qualcuno vuole investire, le risorse qui sono ben accette».—
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