Val di Zoldo Funivie il bilancio d’esercizio chiude con un deficit
VAL DI ZOLDO. Si chiude con una perdita di 117.544 euro il bilancio 2016-2017 della società Val di Zoldo Funivie spa a causa della carenza di neve della passata stagione invernale. Si parlerà anche...
VAL DI ZOLDO. Si chiude con una perdita di 117.544 euro il bilancio 2016-2017 della società Val di Zoldo Funivie spa a causa della carenza di neve della passata stagione invernale. Si parlerà anche di questo all’assemblea dei soci fissata per sabato 15 dicembre alle 14 nella sala polifunzionale di Fusine.
Nel bilancio d’esercizio chiuso al 30 settembre si evidenzia appunto la perdita causata dalle avverse condizioni meteo, le quali hanno comportato l’apertura dei primi impianti il 7 dicembre, della seggiovia della Grava il 24 dicembre, l’apertura della zona Valgranda l’8 gennaio mentre la zona Palma, per insufficienza di neve, non è stata aperta. Essendo la durata della attività stagionale normalmente fra i 100 e massimo 120 giorni è del tutto evidente che situazioni meteo avverse possono condizionare sensibilmente il risultato complessivo annuale, come purtroppo è avvenuto anche nella stagione 2016-2017 rilevata nel bilancio.
L’assenza di neve ha determinato, come conseguenza, un utilizzo importante dell’innevamento artificiale con un aumento dell’uso di energia elettrica di circa 370.000 kwh rispetto alla stagione precedente. Stagione precedente influenzata negativamente dall’assenza di precipitazioni nevose.
A livello di comprensorio si è registrato, però, un aumento medio dei passaggi del 3%, mentre la società si è assestata ad un +1%. Rispetto alla precedente stagione la società ha registrato un andamento costante (da 1.779.535 a 1.799.206) che non ha, conseguentemente, intaccato il livello di fatturato che è stato pressoché pari (+1,99%) al dato della stagione precedente.
Si registra, inoltre, una sostanziale invarianza dell’importo complessivo del valore della produzione, nei confronti dell’anno precedente, ma, per quanto attiene ai costi, si è registrato un tendenziale incremento.
In primis per l’accantonamento pari a 209 mila euro del fondo manutenzioni cicliche. Per il 2018 è da ipotizzare un’uscita finanziaria legata a tali interventi non inferiore a 330.000 euro, dei quali 235mila riconducibili alla cabinovia Pecol-Pian del Crep.
Poi c’è il costo per il maggior utilizzo di energia elettrica che comporta un prezzo aggiuntivo di 30 mila euro; si devono anticipare le assunzioni del personale stagionale con un incremento di 120 mila euro oltre all’avvio di nuove iniziative pubblicitarie per un costo complessivo di 30 mila euro.
L’attuale livello di indebitamento è pari a 3,2 milioni di euro anche se c’è stata una contrazione.
Ricapitalizzazione
. Il patrimonio netto della società si è attestato a 2.673.785 euro, ovvero sotto la soglia di 2.700.000 euro previsti come valore minimo di patrimonializzazione previsto dagli accordi contenuti in alcuni dei contratti di mutuo con gli istituti di credito.
Il Collegio sindacale quindi, pur avendo la società appena terminato di negoziare con le banche un allungamento dei contratti di finanziamento, suggerisce di procedere alla “ricapitalizzazione della società”, previa copertura delle perdite, così da ricostituire un patrimonio netto in grado di ottemperare agli accordi con le banche. Per quanto concerne la nomina dell’organo amministrativo, le liste (chi possiede il 10% del capitale le può presentare) devono essere consegnate entro le 17 di giovedì.
Mario Agostini
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