Valacchi festeggia i suoi primi 115 anni

BELLUNO
Una storia lunga 115 anni. Basata sul rapporto con il cliente, qualità del prodotto, valorizzazione del passato e sempre costanti miglioramenti in vista del futuro. Compleanno speciale quello celebrato ieri dagli storici negozi di calzature Valacchi 1903, che da tre generazioni accompagnano i bellunesi con i loro punti vendita in Piazza dei Martiri e Via Matteotti. Musica, rinfresco e una piccola rappresentazione teatrale, curata dalle Bretelle Lasche e Giorgia Polloni, delle vicende del negozio, nato dalla passione del nonno Andreas e ora portato avanti da Sergio e Flavio Valacchi.
Un punto vendita di nicchia, ma che ha saputo resistere alla recente crisi economica e, tuttora, continua a lavorare con impegno e passione, nonostante la sempre più spietata concorrenza del commercio online. Le vicende della Valacchi 1903 sono iniziate addirittura a Pola.
Andreas Wlach, nonno di Sergio e Flavio, lavorava per realizzare le scarpe della marina austriaca. Poi si trasferì prima a Bologna e poi a Belluno. Nel frattempo, e siamo all’epoca di Mussolini, venne obbligato ad italianizzare il proprio nome e cognome, che divenne quindi Andrea Valacchi. Il primo punto vendita in città trovò collocazione in Via Psaro, accanto alla vecchia sartoria, e qui iniziò a lavorare anche il padre, Antonio, conosciuto da tutti come Nino. Si vendevano alcune scarpe ma soprattutto materiale da calzolai. Una sorta di centro all’ingrosso, che poi nel 1975 si spostò definitivamente in Piazza dei Martiri.
Inevitabile, in un giorno così speciale, la dedica alla mamma Onelia Vignolle, venuta a mancare lo scorso settembre e che gestì il negozio per parecchi lustri. «Era entrata nel mondo del lavoro giovanissima. E qui, tra l’altro, questo aneddoto merita di essere raccontato. All’età di 12 anni infatti stava passeggiando con mia nonna e si fermò davanti al lussuoso negozio Fasolo, dove oggi c’è la nostra azienda. Beh, in quell’occasione rimase colpita da un paio di scarpe. All’epoca però i costi erano proibitivi per molte famiglie: si pensi che i bellunesi andavano a comprare le loro calzature solo dopo aver venduto il bestiame al Foro Boario. In quel momento però il titolare le disse che, quelle scarpe, poteva guadagnarsele andando a lavorare lì dall’indomani. Il giorno dopo, puntualmente, si presentò alle 8 e lì rimase oltre sessant’anni dopo aver appreso le migliori tecniche di vendita».
E ieri, sicuramente, da lassù la signora Onelia non potrà che aver sorriso assistendo alla bellissima festa organizzata dai figli. Per quanto riguarda cosa avverrà da qui in avanti, secondo Valacchi: «La nostra festa di compleanno crediamo sia stata importante per dare credibilità alla nostra storia e alle nostre origini. Tutto ciò si riflette giocoforza nel presente. Le persone, specie i giovani, adesso sono parecchio confuse di fronte a quanto offre in maniera apparentemente comoda la tecnologia. Tramite il web, però, non si riesce a trovare innanzitutto il contatto umano e spesso si tende a tralasciare la qualità di ciò che si acquista. Questi invece sono nostri capisaldi, con i quali continuiamo a portare avanti la nostra attività». –
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