Valanghe a Cortina, trovato morto lo sciatore travolto sull'Averau

Uno sciatore olandese del 1991 è morto sotto una slavina sull'Averau. Il corpo ormai senza vita è stato ritrovato dopo circa 4 ore di ricerche. Altre due slavine in Faloria
Soccorritori impegnati sulla valanga caduta sulla pista del Faloria
Soccorritori impegnati sulla valanga caduta sulla pista del Faloria

CORTINA. Poco prima delle 11 una grossa massa nevosa si è staccata sull'Averau sul versante che dà sul passo Giau. Dopo quattro ore di ricerche è stato trovato morto uno sciatore, un olandese di 24 anni, che era stato travolto dalla massa di neve. Sul posto gli elicotteri del Suem di Pieve di Cadore e dell'Aiut Alpin di Bolzano oltre alle squadre del Soccorso Alpino, dei vigili del fuoco e delle forze di polizia, il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza e unità cinofile. Altre due valanghe si sono staccate in Faloria, finendo sulla  pista Stra Tondi, una al mattino e una al primo pomeriggio. Sia in un caso che nell'altro non sono state travolte delle persone. Si stanno comunque effettuando dei controlli.

Il corpo senza vita del giovane è stato individuato da uno dei cani delle unità cinofile sotto quasi due metri di neve. Dopo essere sceso per una cinquantina di metri in pista, il giovane era infatti uscito in neve fresca con altri due sciatori tagliando a destra sotto il rifugio Averau. Il peso dei tre ha provocato subito la slavina che si è staccata da tutto il costone a sud, sul versante di Colle Santa Lucia, e lo ha investito. Scattato l'allarme, sul posto il 118 ha inviato l'elicottero dell'Aiut Alpin Dolomites di Bolzano, poiché l'eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore era impegnata per un'altra valanga caduta in pista sul Faloria e provocata anche in questo caso da sciatori usciti in fuoripista, bonificata anche dai carabinieri del servizio piste e fortunatamente senza alcun coinvolto. Sull'Averau si è poi aggiunto l'elicottero dell'Air service center, convenzionato con il Soccorso alpino, che con quello dell'Aiut Alpin ha portato in quota le squadre a piedi e le unità cinofile, che hanno iniziato a sondare l'immensa superficie (lo sciatore era senza Artva): 500 metri di fronte per 200 di lunghezza con punti di accumulo superiori ai due metri.

Poco prima delle 15 uno dei cani (del Corpo forestale dello Stato) ha marcato il punto, dove poi è stato rinvenuto il ragazzo. Purtroppo il medico dell'equipaggio dell'eliambulanza di Treviso emergenza, sopraggiunto in sostituzione di quello di Pieve di Cadore richiamato in Faloria per un'ulteriore valanga, non ha potuto che constatare il decesso del giovane sciatore. Alla ricerca, coordinata dal Soccorso alpino di Cortina, hanno preso parte una settantina di persone del Soccorso alpino delle Stazioni di Cortina, Val Pettorina, Val Fiorentina, Livinallongo, Agordo, Alleghe, San Vito di Cadore, Pieve di Cadore, Alta Badia, Guardia di finanza, Corpo forestale dello Stato, con sei unità cinofile. Dato il permanere dell'elevato grado di pericolo valanghe anche nei prossimi giorni, il Soccorso alpino invita alla massima prudenza e ad evitare il fuori pista. Anche la seconda slavina sul Faloria, originata da sciatori usciti dalla pista in neve fresca, non ha per fortuna avuto conseguenze.

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