Valanghe sul Pordoi chiuse due seggiovie

LIVINALLONGO. La seggiovia Fodom chiusa per pericolo valanghe, la “nuova” Alpenrose inagibile a seguito di una slavina, caduta lunedì sera, che ha invaso la stazione di partenza danneggiandone i...
Di Marco Ceci

LIVINALLONGO. La seggiovia Fodom chiusa per pericolo valanghe, la “nuova” Alpenrose inagibile a seguito di una slavina, caduta lunedì sera, che ha invaso la stazione di partenza danneggiandone i corridoi di accesso.

Due interruzioni che, ieri, hanno privato di un collegamento prioritario il circuito sciistico della Sellaronda, rendendo di fatto non raggiungibile con gli sci (ma solo con auto e skibus) le piste del Pordoi da Arabba.

Il primo scollegamento ha riguardato, già nella giornata di lunedì, la seggiovia Fodom, che collega Pont de Vauz al passo Pordoi. Il movimento di una grossa massa di neve, infatti, da alcuni giorni sta premendo su un pilone. Esito negativo, comunque, per il sopralluogo effettuato già l’altro ieri dai tecnici della Pordoi Spa, che dopo aver controllato l’allineamento dei piloni hanno escluso danni strutturali. La presenza di accumuli nevosi instabili in zona, tuttavia, ha convinto il gestore dell’impianto a chiudere la seggiovia.

«Una chiusura precauzionale, la seggiovia resterà comunque fuori servizio fino a quando non ci saranno le condizioni di sicurezza, il rischio di nuove valanghe è marcato», spiega Diego Cazzaniga, responsabile di Pordoi Spa. «

Intorno alle 23 di lunedì sera, invece, una grossa slavina ha invaso l’ultimo tratto della pista e la zona d’imbarco della nuova seggiovia Alpenrose (Pont de Vauz-La Vizza), struttura a sei posti inaugurata lo scorso dicembre, piegando i cancelletti d’ingresso per gli sciatori. Danni comunque non ingenti (non è stata interessata la struttura portante della seggiovia), tanto che già tra oggi e domani la seggiovia potrebbe tornare in funzione. «La chiusura si è resa necessaria anche perchè la valanga ha invaso l’ultimo tratto della pista, impedendo l’accesso alla seggiovia da parte degli sciatori. I nostri tecnici sono comunque al lavoro già dalla prima mattinata (ieri, ndr)», ha precisato Cazzaniga, «e contiamo di riuscire a riattivare il servizio in poco tempo. Più lunghi, invece, si prospettano i tempi di riattivazione della Fodom, che presenta una problematica diversa. Entrambi gli impianti, tuttavia, non hanno subito danni strutturali».

Il Centro valanghe di Arabba continua a giudicare “marcato” il pericolo di vaslanghe in tutto il comprensorio. Il grado 3, in particolare, interessa tutti i versanti a sud (i più esposti al sole) al di sopra dei 1800 metri.

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