Valle di Canzoi, arriva la copertura per i cellulari
Cesiomaggiore: l’antenna sarà installata alla casetta dell’Enel sul lago della Stua. Marin: «Valuteremo se ampliare la ricezione a tutti o solo ai numeri di soccorso»
CESIOMAGGIORE. Un’antenna, da posizionare alla casetta dell’Enel sul lago della Stua, che abbia la funzione di ampliare il segnale telefonico più a nord possibile, nell’entroterra che sale in quota.
È questa la determinazione alla quale sono arrivati gli enti preposti, dal Comune all’Usl, fra Suem e servizio informatico, passando per il Soccorso alpino e per la Telecom, che si sono ritrovati a valutare le criticità della Val Canzoi, non coperta da segnale, cosa che pregiudica la sicurezza e la tempestività di eventuali soccorsi.
L’iniziativa di riunire in sopralluogo le rappresentanze di enti, associazioni e gestore della telefonia, è stata del consigliere comunale con delega alla protezione civile, Michele Marin, che già in campagna elettorale aveva posto questo aspetto come prioritario, alla luce dell’elevata frequentazione della Valle, soprattutto in estate, e dell’impossibilità degli escursionisti (se non dotati di altri sistemi) di potersi mettere in contatto con i soccorsi in caso di bisogno.
«Quando sarà installata l’antenna, cosa che ci auguriamo possa avvenire al più presto», spiega il consigliere delegato Michele Marin, «chiederemo che il segnale possa essere traslato anche a sud, in modo tale da poter dare copertura anche alla parte più bassa della Val Canzoi. L’opportunità di poter estendere il segnale avrebbe anche la funzione di sopperire alla chiusura del posto telefonico pubblico che era all’albergo Boz».
I tecnici di Enel e Telecom si starebbero confrontando sul da farsi, anche quanto a tempistica, spiega Marin. Una volta installata l’antenna, però, ci si dovrà interrogare, tecnicamente parlando, sulla forza del segnale in una località che è tutt’altro che facile, dal punto di vista della ricezione. «Dovremo valutare bene, nella fase successiva, se ampliare la ricezione a tutti oppure limitarla ai numeri di soccorso. È un aspetto che dovremo considerare molto attentamente. Non si vorrebbe infatti che l’estensione massima della linea, a fronte di una ricezione che non potrà mai essere al massimo, possa essere intasata, nei momenti di punta, e possa precludere l’accesso ai collegamenti fondamentali, nei casi in cui disgraziatamente dovesse esserci bisogno».
«Se il tutto andrà, come speriamo, a buon fine per la sicurezza dei nostri escursionisti in montagna», conclude Michele Marin, «l’ipotesi che prospetto è quella di segnalare il livello di copertura della Valle affinché gli escursionisti siano informati».
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