Valmorel, l’ex osteria rinasce nel nome di Elserino Piol

Una nuova vita per la vecchia osteria di Valmorel. La struttura, di cent’anni circa, è stata nel tempo gestita “da Plinio”, “da Franco” e infine “da Simonetta”. Attiva fino al 2000, da allora è rimasta disabitata. Ora, grazie al progetto di recupero di Andrea Piol (e del padre Elserino), l’edificio è pronto ad essere rilanciato. Non solo come locanda, ma anche e soprattutto, in virtù dell’attività della Fondazione Elserino Piol, come motore in grado di innescare il ripopolamento della montagna.
«Valmorel è un punto di riferimento importante per le radici della nostra famiglia», racconta Andrea Piol, «lì sono nati i miei nonni paterni, Alessandro e Anita, e anche mio padre. Io vivo a Milano, ma negli ultimi anni ci sono salito sempre più spesso. E a breve tornerò a viverci fisso, proprio per quest’impegno. E poi a Valmorel c’è una comunità locale che si muove autonomamente molto bene per promuovere eventi e attività, legata al territorio e disponibile al progetto».
Queste le basi per iniziare a dare concretezza all’idea. Al piano terra troverà sede la Fondazione. Gestita direttamente da Andrea Piol, seguirà la vocazione del padre, 40 anni in Olivetti, all’innovazione tecnologica per costruire valore.
«Sarà uno spazio», spiega il figlio, «che ospiterà la biblioteca di mio padre e dove si potranno tenere eventi, e un’aula di coworking dove giovani del territorio e non potranno venire a lavorare».
Gli obiettivi principali saranno «prima di tutto attrarre giovani talenti per sviluppare applicazioni tecnologiche in ambiti legati al territorio: turismo montano ed esperienziale, agricoltura, silvicoltura, zootecnia, gastronomia. Ad esempio, utilizzando una tecnologia per certificare digitalmente il ciclo della produzione del latte. Oppure per monitorare i sentieri. E poi ci sarà un punto informativo che, previa mappatura dell’area di Valmorel e dintorni, creerà una base dati – circa attività commerciali, servizi, prodotti, ristoranti, sentieri, malghe, aziende agricole, torbiere – che poi andrà ad alimentare diversi punti d’accesso alle informazioni, così che il turista possa meglio apprezzare ciò che il territorio offre».
I due piani superiori, poi, ospiteranno «una struttura ricettiva classica», illustra Piol. «Bar e ristorante seguiranno la tradizione, proponendo prodotti locali, come formai frit e pastin. Rinnoveremo i locali per quello che oggi richiede una struttura moderna, ma mantenendo un taglio locale. E sopra ci saranno sei camere attrezzate in maniera moderna, ognuna con all’interno una piccola area benessere, con sauna e vasca idromassaggio».
A differenza della Fondazione, la locanda sarà data in gestione ad altri.
«Sto parlando con diverse persone per individuare quelle giuste», rivela Piol, «che mi possano seguire in questo progetto». Le idee sono tante ed hanno mire importanti. Ora c’è da dare loro forma. «Partiremo con i lavori a maggio, i permessi sono arrivati un mese fa. Con l’obiettivo di riaprire la struttura entro l’estate del 2024. È un obiettivo ambizioso, ma sono certo che possiamo farcela».
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