Valsabbia, «opere abusive in valle del Mis»

La procura cita direttamente a giudizio due amministratori e il direttore lavori: è la prima inchiesta che arriva in aula
Proseguono i lavori lungo il Mis per la contestatissima centralina
Proseguono i lavori lungo il Mis per la contestatissima centralina

GOSALDO. Centrale Valsabbia in Valle del Mis: finisce in aula di tribunale la prima inchiesta penale sui presunti abusi edilizi e ambientali commessi nella realizzazione di un tracciato di servizio; abusi contestati durante i lavori di costruzione del discusso impianto idroelettrico.

In tre sono stati spediti direttamente a processo per la pista abusiva realizzata per allocare i tubi di adduzione dell’acqua della centrale, lavori eseguiti nella località Canale del Mis - Col del Pit. Si tratta di un paio di sezioni del progetto definitivo, che corrispondono a mappali intestati dal Comune “per la frazione di Tiser”. Terreni invece “invasi” anche arbitrariamente (di uso civico) secondo la magistratura.

Davanti al giudice, la procura di Belluno ha chiamato a rispondere in concorso l’amministratore delegato di Eva Valsabbia, il bresciano Pietro Bonomini; quindi il direttore dei lavori Dario Mattiuzzo, di Conegliano, e Georg Niederkofler amministratore delegato dell’Alpenbau di Terento, l’azienda altoatesina esecutrice materiale delle opere.

Citazione diretta: in aula per il dibattimento si sbarca il 17 marzo 2017. Ai tre si imputa la parziale difformità dei lavori rispetto a quanto autorizzarono le delibere regionali e i pareri di valutazione di impatto ambientale, tra l’altro in zona gravata da più vincoli e tutele paesaggistiche. Secondo: l’aver proceduto con ruspe e motoseghe in territorio del Parco Dolomiti senza il nulla osta dello stesso Ente. Terzo addebito, l’invasione arbitraria di terreni demaniali: l’area che avrebbe ospitato questa parte di condotta di adduzione della centrale è destinata a uso civico.

L’inchiesta è nata quasi quattro anni fa: era la fine dell’ agosto 2012, quando la procura mise il naso nei lavori di costruzione della centrale idroelettrica di Eva Valsabbia in Valle del Mis per questa parte di progetto sulla pista. Una bolla sospetta, fra tanto cemento permesso e colato nell’alveo del Mis, fu individuata nella zona di cantiere giusto sotto la strada provinciale. A Canale del Mis-Col del Pit, Alpenbau, per conto di Eva Valsabbia, stava realizzando i lavori per una pista lunga 250 metri e larga tre, utile alla posa di un tratto di condotta della centrale idroelettrica. Fu tagliata la vegetazione e si procedette con le relative escavazioni. Ma per la procura ci fu trasformazione dei luoghi sottoposti a vincolo paesaggistico e ambientale, e il nulla osta del Parco non è saltato fuori. Non a caso la seconda imputazione è per la violazione della legge istitutiva del Parco Dolomiti.

Insomma, un’opera realizzata su un fazzoletto di terra posto a meno di 150 metri dal Mis, nel Parco, boscata e gravata da usi civici.

Fin qui il processo penale. Ora (non solo) Gosaldo e il Parco gradirebbero anche il ripristino dei luoghi: dopo tanti anni anni, lo scempio è ancora a sotto gli occhi di tutti.

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