Valvole e tubazioni con l’amianto: partita la bonifica

L’impianto della centrale termica del Santa Maria del Prato è l’ultimo elemento a dover essere liberato dall’Eternit
FELTRE. Gli ultimi residui di amianto, quelli che ancora “incollano” le vecchie tubazioni della vecchia centrale termica, sono in fase di rimozione. Sono le ultime tracce di amianto che l’ufficio tecnico dell’Usl Dolomiti, distretto di Feltre, ha individuato quando è stata fatta la rimozione dei relitti che fanno parte di un complesso demolito che ha lasciato spazio alla nuova centrale a biomasse. Ma ci sono, sono stati riscontrati e vanno rimossi, con tutti i criteri di sicurezza e con l’incarico a una ditta che se ne occupa specificamente. In esito alle indagini di mercato di svolte dagli uffici competenti del distretto feltrino, è stata identificata come aggiudicataria provvisoria, l’impresa Sfa Spa di Pianiga in provincia di Venezia che per l’esecuzione delle operazioni di bonifica e smaltimento, ha proposto un corrispettivo di trentamila euro. Di amianto, in un vecchio ospedale come quello di Feltre, ne è stato riscontrato e rimosso, da quando è entrata in vigore la legge, in quantità significativa.


Le pensiline e i parcheggi erano rivestite di eternit, persino la pavimentazione delle strutture, specie quella dell’ex sanatorio, dove ci sono il centro prelievi e la Rsa per disabili psichici. In quest’ultima, in particolar modo, si è sostituita la pavimentazione, mentre in altre edifici l’amianto è stato incapsulato, a prova di dispersione di fibre. C’è da dire che la realizzazione della centrale a biomasse, oltre a mettere a nudo gli ultimi residui di amianto.


Nello specifici si tratta di eliminare l’amianto dalle tubazioni e dalle valvole, buona parte delle quali ospitate all’interno dei locali. Valvole le cui guarnizioni contengono amianto. Quindi vanno smontate e le guarnizioni sostituite.


L’amianto non è l’unico problema. Un anno fa, il gestore degli impianti Gemmo Spa che si è occupata di nuova centrale a biomasse, ha trasmesso agli uffici competenti dell’ex Usl di Feltre il rapporto di analisi eseguite su campioni di terreno prelevati in adiacenza dei serbatoi di gasolio della vecchia centrale termica dell’ospedale dal quale è risultato il superamento del limite di idrocarburo pesante. Uno sversamento di idrocarburi pesanti che ha indotto la dirigenza dell’Usl a intervenire con carattere di somma urgenza e di affidare a tempo record i lavori a una ditta specializzata per la bonifica del terreno inquinato che ha provveduto all’intervento a tempo record, impiegando quattro giorni compreso lo smaltimento del rifiuto liquido inquinante: quello prelevato dai serbatoi e dal terreno che in tutto faceva trentacinque tonnellate.


Si è ricercata una ditta specializzata e munita delle necessarie autorizzazioni ambientali, in grado di iniziare subito i lavori di bonifica e rimozione del parco serbatoi nelle vicinanze della ex centrale termica. Si tratta della ditta Ecuflumen di Jesolo che nell’arco di cinque giorni ha completato l’intervento.


Laura Milano


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