Valzer di parroci: più collaborazione e nuova gestione della vita religiosa
ALTO AGORDINO
La veglia di giovedì alle 20 nel santuario di Santa Maria delle Grazie saluterà l’ingresso di don Andrea Constantini nelle parrocchie di Livinallongo e Arabba e quello di don Franco Decima (già parroco di Rocca Pietore) in quelle di Alleghe, Caprile e Santa Maria delle Grazie. Inizierà così una nuova tappa all’insegna della collaborazione tra le comunità religiose nell’Alto Agordino. Un passaggio non semplice per i parrocchiani, in quanto va a disegnare una configurazione nuova nella gestione della vita religiosa della zona.
Per questo la scorsa settimana il vescovo Renato Marangoni e il vicario foraniale don Fabiano Del Favero hanno voluto incontrare le comunità sia ad Alleghe e sia a Santa Maria per spiegare loro le ragioni alla base delle decisioni prese. Se per le comunità di Livinallongo e di Arabba di fatto cambierà solo il parroco (don Andrea Constantini al posto di don Dario Fontana), per Alleghe, Caprile, Santa Maria e Rocca Pietore la situazione sarà diversa. Il parroco di Rocca Pietore, don Franco Decima, guiderà anche la parrocchia di San Biagio di Alleghe (prendendo il posto di don Francesco Di Stefano) e quelle di Santa Maria delle Grazie e Caprile (sostituendo padre Pietro Viscolani dei frati francescani che da settant’anni erano al santuario). Nella sua opera pastorale sarà affiancato da don Dario Fontana che, cessato il ruolo di responsabilità diretta a Livinallongo, collaborerà con lui anche attraverso la presenza al santuario.
«Molti accettano questo nuovo scenario con difficoltà», dice don Fabiano, «ma dobbiamo capire che si tratta di un passaggio nell’ambito del cammino che sta compiendo l’intera Chiesa diocesana. Il 25 settembre l’assemblea diocesana, che ha riunito in Nevegal parroci e rappresentanti delle comunità, ha evidenziato che la collaborazione fra parrocchie è priorità per la nostra diocesi».
Un percorso che in Agordino è iniziato già alcuni anni fa: nel 2016 si sono unite sotto un’unica guida le parrocchie di Rivamonte, Tiser, Gosaldo, Voltago e Frassené; negli anni successivi anche Falcade e Caviola da un lato e Agordo, Taibon e La Valle hanno fatto lo stesso.
«La carenza di sacerdoti è un dato oggettivo», dice don Fabiano, «ma nella difficoltà di questo momento storico dobbiamo saper cogliere l’opportunità che ci viene data, quella di guardarsi a vicenda e di saper collaborare. Sentiamo la difficoltà delle comunità che si sentono orfane, ma vogliamo anche offrire loro uno sguardo stimolante e di speranza» . —
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