Vandali abbattono il cartellone Unesco

Pieve, i sostegni sono stati tagliati con la motosega e l’immagine delle Dolomiti Unesco è stata buttata nella scarpata

PIEVE DI CADORE. Che fosse una fotografia contestata lo sapevano in molti, quella del tabellone che la Provincia di Belluno ha montato alcuni mesi fa su un supporto di legno ed installato lungo la pista ciclabile “La lunga via delle Dolomiti” tra Calalzo e Pieve di Cadore, ad un centinaio di metri dalla galleria di Monte Ricco.

Un foto, secondo molti alpinisti sbagliata, ma che non disturbava nessuno, almeno fino a due giorni fa, quando un vandalo l’ha presa di mira e con una motosega ha tagliato di netto i due supporti in legno che sostenevano la cornice. Poi, non contento, l’ignoto autore del gesto ha gettato il tabellone nella scarpata che si trova nella vicinanze.

Si parla al singolare, ma per il momento nessuno sa se il gesto sia opera di una sola persona oppure di più vandali.

«Un fatto è certo», spiega il responsabile del coordinamento del Cai in Cadore, Emilio Da Deppo, «non appena ho visto ciò che hanno fatto, oltre a fare la fotografia dei resti della tabella, ho provveduto ad avvisare chi di dovere, tra cui l’amministrazione provinciale e il segretario generale della Fondazione Unesco, Marcella Morandini. Si tratta di un gesto inqualificabile che mi ha sconvolto e mi auguro che l’autore venga individuato al più presto».

Il cartellone danneggiato si trova all’inizio del territorio del Comune di Pieve di Cadore, lungo il lato sinistro, per chi arriva da Calalzo, della pista ciclabile, pochi metri prima della galleria che passa sotto al parco Roccolo.

Da poche settimane era stato spostato da dov’era montato originariamente perché avrebbe danneggiato la visuale di chi transita sulla pista.

«È stata un’amara sorpresa anche per me», afferma il sindaco di Pieve, Maria Antonia Ciotti. «Sono state molte le persone che a voce o con telefonate hanno informato l’amministrazione di quanto era successo. Non riesco a comprendere quali siano le motivazioni, anche perché non disturbava proprio nessuno. Ho aperto una piccola inchiesta che spero possa portare alla scoperta del vandalo che ha rovinato la struttura che portava la tabella con la fotografia. Spero questo perché altrimenti lungo la pista ciclabile non sarebbe più possibile mettere nulla».

Emilio Da Deppo ha avvisato anche la Fondazione Unesco, protagonista del progetto per l’installazione delle immagini di montagne nel territorio dichiarato patrimonio dell’umanità, e dalla Fondazione non ci si risce a capacitare del vandalismo.

«Sono stata avvisata già giovedì pomeriggio», afferma il segretario generale Marcella Morandini, «è stata una sorpresa, anche se ho saputo che nei giorni scorsi c’erano stati dei danneggimenti a varie tabelle della segnaletica lungo la pista ciclabile e non solo nel Comune di Pieve di Cadore. Secondo la mia opinione si tratta di vandalismo puro, senza nessuna motivazione. Sono anche del parere che questi atti non abbiano nulla a che vedere con la contestazione avvenuta nei mesi scorsi in relazione alle fotografie installate dalla Provincia di Belluno, che non sono piaciute a molte persone. Mi auguro solo che i colpevoli siano scoperti».

Atti di vandalismo, anche se non gravi come quello di questi giorni, si erano infatti verificati anche tre settimane fa. Il più evidente all’incrocio della pista con la strada che porta a Nebbiù: il palo di una tabella segnaletica era stato piegato e danneggiato.

A pochi metri di distanza anche dei cartelloni pubblicitari posti sul ciglio della sede stradale erano stati imbrattati e le immagini rovinate irreparabilmente, tanto da obbligare le aziende a sostituirli.

Altri danni sono stati segnalati all'altezza della caserma dei vigili del fuoco di Valle, dove il totem informatico del nord walking è stato danneggiato e reso inutilizzabile.

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