Vandalismi da Gior Massaro: «Problema di deficit educativo»

Il sindaco si appella alle famiglie: «Facciano la loro parte» Isabella Gabbin ha formalizzato la denuncia ai carabinieri 
BELLUNO. C’è una denuncia per i danneggiamenti subiti dalla gioielleria Gior giovedì sera. La titolare dell’attività, Isabella Gabbin, l’ha formalizzata ieri ai carabinieri. I militari hanno avviato le indagini e visioneranno con attenzione le immagini riprese dalla telecamera di videosorveglianza privata che è stata danneggiata giovedì sera. Il video mostra due ragazzi. Uno si appende alla barra di ferro sotto i portici e prende a calci la telecamera, fino a romperla. Ma l’apparecchio continua a riprendere, filma anche un’ombra che si allontana con l’albero di Natale che Isabella Gabbin aveva messo all’esterno del negozio.


Oltre a queste immagini ci sono quelle delle telecamere del Comune, che sono distribuite in tutto il centro storico e anche in piazza delle Erbe. Essendo stata formalizzata la denuncia, potrebbero essere richieste dai carabinieri. «È un passaggio fondamentale, quello di denunciare quando accadono questi fatti», spiega il sindaco Jacopo Massaro. Che si rammarica per quello che è successo alla gioielleria Gior e affronta un tema delicato: quello dell’educazione. «Perché di questo si tratta», continua il sindaco. «Una questione come questa va inquadrata nell’ottica dell’educazione. Che manca, in alcuni soggetti. La maggior parte dei nostri ragazzi sono ben educati, mentre altri (una minoranza, ma sulla quale bisogna lavorare) no».


Si rivolge dunque alle famiglie, il primo cittadino: «Il primo passo è riconoscere che c’è un deficit educativo, in alcuni casi. Come amministrazione stiamo lavorando molto, l’anno prossimo partiremo con l’educativa di strada e stiamo proseguendo a fare educazione nelle scuole. Lo spazio Label funziona, per i ragazzi ma anche per i genitori, che partecipano agli incontri loro dedicati. C’è ancora molto lavoro da fare, e i genitori devono fare la loro parte: serve un’alleanza fra le famiglie, star dietro ai ragazzi, perché fatti come quello accaduto giovedì sera non devono capitare».


Fra i commercianti del centro c’è preoccupazione. «La videosorveglianza è molto utile, sia quella comunale che quella privata di cui si sono dotate molte attività, specie quelle che trattano oggetti preziosi», spiega Andrea Dal Pont, della Consulta Ascom. «Per quanto riguarda il contrasto della criminalità il sistema funziona. Ma in questo caso mi chiedo: dove sono le famiglie? Siamo stati tutti quanti giovani, ma chi di noi si sarebbe mai sognato di prendere a calci una telecamera di videosorveglianza? L’educazione è alla base di tutto, è lo stesso discorso dei ragazzi che scrivono sui muri o sulle vetrine dei negozi. Una volta a scuola insegnavano educazione civica. E adesso?». Anche Dal Pont non vuole generalizzare, sarebbe un errore prendersela con un’intera generazione, ma una riflessione va fatta.


Anche perché: «Quando viene fatto un danno ad una attività, i costi per sistemarlo cadono sulle spalle dell’esercente», conclude Dal Pont. «Noi speriamo sempre che ci vada bene, e mi auguro che nessuno riduca gli investimenti sulla sicurezza (anche in termini assicurativi), perché c’è la crisi e si fa sempre fatica ad arrivare a fine mese. Non bisogna abbassare la guardia su questo tema».


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