Vandalizzati con le tags i cestini appena tinteggiati dai volontari

L’ignoto Skr ha colpito anche su negozi, palazzo Minerva e teatro Comunale L’assessore Giannone: «Giovani che non hanno rispetto per la nostra città»



Arte spazzatura. I cestini dei rifiuti in centro erano stati riverniciati di grigio e verde, solo un paio di settimane fa, da una pattuglia di giovani volontari armati di rulli. Il non meglio identificato vandalo Skr se n’è accorto e non ci ha più visto: è andato subito a firmarne diversi con la sua inflazionatissima tag di colore nero. Anzi, in qualche occasione, deve aver usato l’altro pseudonimo Irak, ma la mano sembra la stessa e purtroppo anche la testa.

Il giovane imbrattatore deve aver passato notti di grande ispirazione artistica, se solo tra piazza dei Martiri, via Rialto e via Matteotti ha lasciato una quindicina di tracce, deturpando di scarabocchi non solo i bidoni appena ridipinti, ma anche muri di negozi, la facciata di palazzo Minerva e il retro del teatro Comunale. Una galleria d’arte, secondo lui e gli amici della crew: imbrattamento e deturpamento per i cittadini, gli amministratori e anche la magistratura. Articolo 639 del Codice Penale, mica l’ultima su Pierino.

Il Comune spende soldi dei bellunesi per il decoro della città, soprattutto quando immagina che arrivino i turisti e ci sono ragazzi pieni di buona volontà che si mettono a disposizione per fare delle piccole manutenzioni. I sedicenti artisti di strada, invece, non si perdono un centimetro quadrato libero: tirano fuori lo spray dallo zainetto e magari facessero un’opera d’arte come Banksy.

L’assessore Biagio Giannone è sempre molto sensibile al tema del decoro urbano e qualche intervento l’ha coordinato anche ultimamente: «Sono veramente dispiaciuto, anzi sarebbe meglio dire disgustato, per quello che è successo. In questo periodo, sono via per qualche giorno di vacanza, ma mi è stato riferito che i cestini sono stati di nuovo riempiti di scritte e purtroppo non solo quelli. Noi continuiamo a spenderci, per offrire a concittadini e turisti una Belluno il più possibile pulita e ordinata, ma ogni giorno dobbiamo constatare che c’è chi fa di tutto per rovinarla con della vernice, che peraltro non significa niente».

Le immagini delle telecamere dicono e non dicono, perché non è che quelli come Skr si voltino a fare un sorriso, mentre fanno questo sporco mestiere. Basta il cappuccio di una felpa o un cappellino e non sono più riconoscibili.

«La nostra polizia locale ne ha scoperti alcuni, denunciandoli all’autorità giudiziaria, purtroppo il fenomeno non si ferma. Troviamo continuamente scritte sui muri di cinta della scuola elementare Gabelli o del liceo classico Tiziano e sembrano quasi dispetti. Il tempo di coprirle e ne compaiono altre. Noi non molliamo di sicuro».

Qualcosa in più bisognerà farlo, perché Belluno città splendente sta diventando Belluno città scarabocchiata. In giro sono rimaste scritte anche di altre generazioni di vandali, basterebbe ricordare le fidanzate “Marta” e “Clara”, ma non si è più vista quell’apparecchiatura annunciata tempo fa dal sindaco Jacopo Massaro che poteva essere una soluzione: «Di fronte allo scarso rispetto per il patrimonio pubblico da parte di qualcuno e per il lavoro sempre prezioso del volontariato, sarà il caso di metterci ancora maggiore impegno nella lotta al vandalismo. Intanto, c’è la nostra più ferma condanna e non potrebbe essere altrimenti». —



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