Variante Bardies-Lentiai serviva la valutazione

MEL-LENTIAI. Accolto in via definitiva il ricorso per la variante Bardies-Lentiai: il Consiglio di Stato, con sentenza del 24 maggio, pubblicata il 22 giugno, ha stabilito che avrebbe dovuto essere fatta la procedura di screening per verificare se sottoporre il progetto alla procedura di valutazione impatto ambientale.
Passaggio saltato, all’epoca in cui venne avviata la progettazione dell’intervento, perché la Bardies-Lentiai è lunga 3,3 chilometri. E la norma regionale esentava dallo screening e dalla Via i progetti di infrastrutture fino a 5 km. Diciotto cittadini che si sono sentiti penalizzati dalla realizzazione della variante, allora, si sono affidati agli avvocati Pierluigi Cesa e Matteo Ceruti, si sono riuniti in Comitato e si sono rivolti al Tar, ma il Tribunale amministrativo regionale aveva dato ragione alla Regione e a Veneto Strade. Il ricorso dei cittadini era stato respinto.
Le diciotto persone, però, non si sono arrese e si sono rivolte in Appello al Consiglio di Stato. Questo organismo ha chiamato in causa la Corte Costituzionale, per fare chiarezza sulla normativa regionale veneta, e la Corte con sentenza emessa il 4 luglio 2017 ha dichiarato incostituzionale la norma che ha fatto saltare il passaggio in Via. La questione è tornata al Consiglio di Stato, che si è espresso dando ragione ai cittadini. Dovevano essere esaminati gli aspetti di impatto di quell’infrastruttura.
Adesso «le amministrazioni appellate», si legge nella sentenza, «dovranno riprendere il procedimento chiedendo all’autorità competente di effettuare il cosiddetto screening al fine di stabilire se l’impatto sull’ambiente, in relazione alle caratteristiche del progetto e alla localizzazione, comporta la necessità dello svolgimento della procedura di valutazione di impatto ambientale e, in caso affermativo, dovranno garantire che tale valutazione sia effettuata».
Una sentenza, questa, che spalanca la porta anche alle richieste di risarcimento danni: i cittadini potranno chiederli, qualora la procedura di valutazione di impatto ambientale non dovesse portare all’approvazione del progetto. Se la Bardies-Lentiai non otterrà l’ok dalla commissione Via, insomma, potrà scattare la richiesta di risarcimento danni, patrimoniali e non. In ballo potrebbero esserci alcuni milioni di euro.
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