Variante di Agordo, pronto il bando finale
BELLUNO. Entro la fine di questa settimana o l’inizio della prossima uscirà il bando per il secondo lotto della variante di Agordo per un valore di 6 milioni di euro. Si tratta del secondo e ultimo stralcio dell’opera i cui lavori sono iniziati alcuni anni fa. La notizia l’ha data il segretario regionale per le infrastrutture, Silvano Vernizzi intervenuto all’incontro pubblico ieri alla sala Muccin del Centrio Giovanni XXIII per parlare degli esiti delle azioni di aggiornamento del Piano territoriale regionale di coordinamento, in sigla Ptrc.
L’opera per la variante di Agordo, «tra aggiudicazione e consegna lavori dovrebbe concludersi entro un anno o al massimo un anno e mezzo», ha preannunciato Vernizzi che poi ha ricordato come è in dirittura d’arrivo anche il traforo del Col Cavalier. «L’opera è a buon punto, i soldi ci sono e credo che entro un anno potremo inaugurarla».
L’importanza del Ptrc, come ha sottolineato anche il vicepresidente della Regione, Marino Zorzato è che «per la prima volta si uniscono insieme paesaggio, cultura e turismo», e all’interno di questi tre elementi il territorio montano si caratterizzerà per uno slancio maggiore nel turismo, importante e legato alla cura e pianificazione del paesaggio. A questo si aggiunge anche un minor consumo del suolo a cominciare da quello agricolo».
Il territorio bellunese si collocherà all’interno di una delle quattro piattaforme urbane che comprendono quella delle città metropolitane comprensiva di Treviso, Venezia, Vicenza e Padova, quella occidentale con il polo di Verona, quella Pedemontana in cui rientra appunto Belluno ed infine l’area Adige -Po che comprende l’area di Rovigo. «Sono quindi previste città costiere e città alpine».
Vernizzi ha inoltre sottolineato come con questo piano e con le varianti si potranno rendere meno rigidi i vincoli ambientali. «Se ad oggi chi deve costruire o intervenire in un’area vincolata deve chiedere almeno tre o quattro autorizzazioni, poi ne sarà necessaria una soltanto e quindi questo agevolerà le procedure e sveltirà i tempi di realizzazione dei progetti».
Per quanto riguarda poi le linee di mobilità, nel piano si prevede anche un potenziamento della rete ferroviaria montana anche se su questo punto come ha precisato Venizzi «siamo in presenza di una programmazione generale strategica», come a lasciare intendere che poi tra il dire e il fare c’è di mezzo la montagna.
Il piano di programmazione urbanistica regionale come ha sottolineato anche la vicesindaco di Belluno, Martina Ravagni «cercherà di conciliare l’urbanistica col territorio e il paesaggio, offrendo quindi nuove opportunità per il nostro territorio e speriamo che questo Ptrc possa ridare un’opportunità in più alla montagna». (p.d.a.)
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