Variante sull’Alta Via per bypassare la ferrata del Marmol

Al via interventi su percorsi e rifugi in vista dell’estate. Già in funzione l’app del “Sentiero parlante del partigiano”

BELLUNO. Già dalle prossime settimane diverse squadre della sezione di Belluno del Cai saranno al lavoro per la sistemazione dei sentieri, in modo da renderli percorribili e utilizzabili durante le stagioni primaverile ed estiva. E l’obiettivo è pure “ridisegnare” tutti i percorsi.

Dell’attività in programma si è parlato mercoledì sera nel corso dell’assemblea ordinaria elettiva, in cui si è provveduto anche al rinnovo del consiglio direttivo. «In questo mese di aprile cominceremo le ricognizioni per capire lo stato dei sentieri dopo questo inverno», spiega Sergio Chiappin, presidente uscente. «Abbiamo intenzione di rinfrescare tutta la segnaletica bianca e rossa. Ce n’è davvero bisogno. Oltre a questa, provvederemo a sistemare il selciato e il sedime nei punti dove sarà necessario. Non appena effettuati i sopralluoghi, potremo capire se e dove ci sono delle problematiche».

Problematiche che, molto probabilmente, saranno minori rispetto a quelle riscontrate lo scorso anno, quando la neve tardiva aveva causato la caduta di alberi sui sentieri e criticità ai tetti dei rifugi. «deQuesta volta, non essendoci state nevicate, la situazione dovrebbe senz’altro essere migliore», fa notare Chiappin. «Diverse persone hanno già dato la loro disponibilità a mettersi al lavoro e, dopo la ricognizione, organizzeremo un incontro per esporre lo stato di cose e fare formazione alle squadre che si occuperanno degli interventi».

Sono circa 95 i km di sentieri di competenza della sezione “Francesco Terribile”, su tutta la parte nord e sud della Schiara. «Le risorse sono sempre risicate», continua Chiappin. «Qualcosa arriverà dalla Regione Veneto, ma non saranno più di 2 mila euro (e pensiamo che è arrivata solo quest’anno da Venezia la liquidazione dei danni causati dalla neve nel 2014). Per il resto, è tutto lavoro di volontariato e con risorse della sezione. L’aspetto positivo è che dal 2015 abbiamo personalità giuridica di diritto privato e questo ci dà la possibilità di introitare direttamente il 5 per mille, che finora doveva essere versato alla sede centrale del Cai. Abbiamo proposto ai nostri soci di donarlo ai sentieri (il codice fiscale è 80000060253, ndr)».

A breve partirà anche la sistemazione dei rifugi, affinché aprano in regola con le norme antincendio: il 7° Alpini (che ha trovato da poco anche un nuovo gestore) e il Tissi, di proprietà del Cai, e il Bianchet, in concessione governativa. E la sezione di Belluno, per questo 2017, ha messo sul tavolo anche altri progetti: «Intendiamo procedere a una variante dell’Alta Via n.1 per evitare la ferrata del Marmol, molto complessa», sottolinea Chiappin con il consigliere Daniela Mangiola. «È infatti cambiata la tipologia di escursionisti, che arrivano da tutto il mondo, anche da Africa e Corea, e difficilmente si portano l’attrezzatura da ferrata. L’obiettivo è fare un “bypass” che raggiunga la vetta del monte Pelf e scenda dall’altro lato. Non ci inventiamo nulla: di questo percorso parlavano già Piero Rossi e prima ancora Arturo Andreoletti, nel 1914. Ora stiamo aspettando le autorizzazioni di Unioni Montane e Parco».

E a breve, molto probabilmente il 25 aprile, sarà presentato il progetto voluto dal Comune di Belluno, e realizzato con la collaborazione del Cai, nell’ambito delle iniziative per celebrare il 70° anniversario del conferimento alla città della Medaglia d’Oro al Valor Militare. «Si tratta del “sentiero parlante” del partigiano e del bersagliere, che dalla stazione di Faè-Fortogna porta alle valli di Bolzano Bellunese, al Bosco delle castagne e in centro città», chiosa Chiappin. «L’app è già in funzione e il progetto gode anche della collaborazione del Comune di Longarone».

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