Varianti, ritardi e soldi a rischio scambio di accuse tra i politici

De Menech: «Tentativi di sabotare i progetti». Saviane: «Responsabilità del Governo uscente»  ma tutti i parlamentari bellunesi promettono di vigilare per non rischiare di perdere i fondi
Frana di Acquabona - Stefano Da Rin Puppel-Perona-Cortina d'Ampezzo
Frana di Acquabona - Stefano Da Rin Puppel-Perona-Cortina d'Ampezzo

BELLUNO. «Mainardi pone una questione giustissima, bisogna ultra vigilare». Luca De Carlo è uno dei parlamentari bellunesi più preoccupati per le sorti delle varianti Anas lungo l’Alemagna. La decisione della Commissione Via del Ministero dell’Ambiente, che impone a quattro progetti su quattro di affrontare una seria valutazione di impatto ambientale, sposta in avanti i tempi di realizzazione delle opere, con il rischio concreto che non vengano completate entro la data dei Mondiali di sci di Cortina del 2021. «Proprio il fatto di essere in una situazione di impasse governativa», dice ancora De Carlo, «favorisce i colpi di mano. Faccio appello ai colleghi parlamentari bellunesi, tutti, per venire a capo di questa situazione, almeno fino a quando non ci sarà un governo operativo. È bene stare attenti fin da subito, non lasciare che gli eventi si conducano senza controllo, altrimenti il rischio che i soldi per l’Alemagna vengano stornati altrove c’è. È auspicabile vigilare ed è auspicabile farlo tutti insieme, perché questo è uno di quei casi di tema trasversale nell’interesse del territorio che ci ha eletti. Se vogliamo fare quello che tutti ci chiedono, è bene agire».

Lo pensa anche Roger De Menech, il deputato del Pd che ha strappato i 170 milioni di euro per finanziare i lavori: «Mi auguro che il nuovo governo non metta a repentaglio le opere faticosamente programmate e finanziate per mettere in sicurezza la statale di Alemagna», dice De Menech preoccupato dal continuo trapelare di voci che cercano di evidenziare difficoltà, ipotizzano ritardi e ora mettono persino in dubbio l’erogazione ad Anas dei finanziamenti necessari a completare le infrastrutture. «Temo siano tutti tentativi di sabotare il progetto. I detrattori sono pochi, ma ci sono; alcuni animati da interessi particolari, altri da una visione più ideologica». Poi ci sono i tempi tecnici, afferma il deputato e su questi «non è la politica a dover mettere bocca. C’è una società, l’Anas, addetta alla progettazione ed esecuzione dei lavori e ci sono le strutture burocratiche chiamate a predisporre le pratiche necessarie e a fare i necessari controlli. È singolare che le insinuazioni sul rischio di perdere le risorse economiche escano nel giorno in cui aprono molti dei cantieri previsti». La speranza e l’invito, conclude De Menech, «è che tutti i parlamentari bellunesi, a dispetto dell’appartenenza, si attivino per assicurare i finanziamenti previsti alle opere, perché non ci siano ritardi. Con questo spirito, visto che almeno tre colleghi sono organici alla maggioranza che appoggerà il prossimo governo, sarà possibile raddoppiare o triplicare le risorse destinate al Bellunese per il miglioramento della viabilità che nella scorsa legislatura, con un solo deputato di maggioranza, sono arrivate a 170 milioni di euro».

È proprio con De Menech che se la prende Paolo Saviane, senatore della Lega: «Bisognerà vigilare sicuramente. Dispiace che si siano creati i presupposti per una situazione del genere, che ovviamente non è nelle nostre responsabilità. I tempi ormai non ci sono più. Se riusciremo a creare un governo, andremo dal ministro incaricato per verificare questa cosa e sarà cura mia, con tutti gli altri, verificare la situazione. Le responsabilità però ci sono e sono in capo a chi ha governato finora, lasciando passare il tempo, fino ad accumulare tanto ritardo. La provincia di Belluno non è stata tutelata da chi era al governo», conclude Saviane, «De Menech non è riuscito a far andare avanti le cose per i Mondiali di sci di Cortina a causa di una gestione approssimativa. Adesso non può fare lo scaricabarile. Noi parlamentari tutti adesso ci faremo carico di questa infrastruttura, nella speranza che in futuro si faccia una programmazione più corretta, senza rincorrere sempre le emergenze».

Il pericolo non è imminente, invece, secondo il deputato del Movimento 5 Stelle, Federico D’Incà: «In questo momento stiamo chiudendo il contratto di governo con la Lega e a breve avvieremo il governo. Ci sono molti rappresentanti del territorio bellunese a Roma e il grido di allarme sui finanziamenti all’Alemagna mi sembra fuori luogo. Certamente attenzioneremo le problematiche. Ora aspettiamo la Commissione Via e cerchiamo di capire i termini del lavoro fatto da chi ci ha preceduti. Lanciare allarmi è inopportuno, noi ci impegneremo affinché i lavori siano terminati entro il 2021. Sarà poi compito dei parlamentari bellunesi», conclude D’Incà, «oltre a garantire le risorse che ci sono già, lavorare insieme per trovarne altre da destinare alla variante di Longarone».

Invita alla calma Mirco Badole, deputato leghista: «Rischi ce ne sono sempre e di tanti tipi, è così, ma staremo attenti che i soldi per la statale di Alemagna non vengano stornati altrove, siamo a Roma apposta. In ogni caso mi sentirei abbastanza tranquillo ed eviterei di fasciarmi la testa prima di romperla».

Il più sereno, almeno per il momento, è il deputato di Forza Italia, Dario Bond: «Secondo me i soldi sono al sicuro, se si riusciranno a rispettare i tempi o almeno a non sforare troppo. È giusto evitare che si facciano disastri», dice Bond relativamente alla decisione della Commissione Via sui progetti di Anas, «gli interventi devono rispettare il territorio e i progetti vanno verificati. Oggi non metterei il sale sulla coda, i soldi sono stati stanziati per queste opere. In un governo come quello che si sta formando, che ha molto rispetto per i territori marginali, credo che non ci siano problemi. Certo, se si tarderà di vent’anni, il problema ci sarà, ma non sono nella squadra di quelli che fanno allarmismi».

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