Variati: «Sicurezza ed economia a rischio»

L’Unione Province appoggia la protesta di Misurina: «Servono soldi per garantire servizi ai cittadini»

BELLUNO. Giornate di pressing, le prossime, per il bellunese Gianclaudio Bressa (sottosegretario agli Affari Regionali) sul presidente del consiglio Gentiloni, ma soprattutto sul ministro Padoan, perché di fronte a uno squilibrio di 651,5 milioni di euro, tra le entrate e le spese per le funzioni delle Province, il Mef non sganci solo 250 milioni, come molti temono, ma almeno 400. E i primi, ovviamente.

Roger De Menech, onorevole del Pd, conferma che Bressa sta affrontato «un compito quasi sovrumano», conoscendo le urgenze per le Province, a cominciare dalla manutenzione delle strade e delle scuole. Emergenza, questa, che porterà la Provincia di Belluno a due manifestazioni: domani a Misurina (ore 10 presso la Casa Cantoniera) sulla viabilità, venerdì mattina a palazzo Piloni di Belluno, sulla messa in sicurezza antisismica delle scuole.

«A parte che non ci sono i soldi, sta ritornando sui grandi media la campagna contro le Province, quasi che non fosse intervenuta», ricorda De Menech, «la bocciatura al referendum. Ci accusano, questi media, di difendere l'indifendibile. Ma non è così».

Ed ecco, infatti, la precisazione di Achille Variati, presidente dell'Upi, l'unione delle Province: «Il nostro, deve essere chiaro, è un grido di dolore non a difesa di una istituzione,ma a difesa di ciò che le Province sono tenute a garantire ai propri cittadini in termini di servizi che sono diritti fondamentali che riguardano la loro stessa sicurezza».

La Sose, Società del Ministero dell'Economia che calcola i fabbisogni standard delle funzioni fondamentali degli Enti locali, chiamata in audizione alla Commissione bicamerale per il federalismo fiscale, ha depositato un rapporto nel quale si attesta che lo squilibrio tra le entrate e le spese per le funzioni delle Province è, appunto, di 651,5 milioni di euro. «Una cifra identica a quella che noi come Upi avevamo calcolato, e che evidenzia», sottolinea Variati, «la grave situazione finanziaria in cui versa il comparto, se non si interviene con ulteriori risorse per le funzioni fondamentali nel decreto legge che il Governo dovrebbe emanare entro fine mese».

A Palazzo Piloni, in ogni caso, si sottolinea che è senz'altro importante la cifra che il governo stanzierà, ma che sarà ancora più decisiva la quota che da questa cifra sarà destinata alla Provincia di Belluno, in disequilibrio di ben 28 milioni di euro. Il timore, insomma, è che la distribuzione non segua affatto i criteri delle necessità, anzi delle urgenze. Nel Bellunese, si sa, ogni km di strada è un problema. «Abbiamo davanti due giornate di mobilitazione molto importanti, che hanno l'obiettivo di mostrare all'opinione pubblica l'impatto reale che la mancanza di risorse sta avendo sulle nostre comunità e mostrare con chiarezza», interviene il presidente Variati, «quanto questi tagli sconsiderati e irragionevoli stanno mettendo a rischio non solo la sicurezza dei cittadini ma anche lo sviluppo economico locale».

«Questo», insiste, «è quanto vogliamo che emerga con forza dagli incontri che faremo il 22 marzo con le imprese, i sindacati, le associazioni dei cittadini, sui temi della sicurezza e investimenti sulle strade provinciali, e il 24 marzo con i presidi, gli studenti e il personale della scuola sulla sicurezza e la gestione delle scuole superiori».

Francesco Dal Mas

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