Veglia con il vescovo per don Stefano

Monsignor Marangoni domani presiederà una funzione per il sacerdote morto a 46 anni. Martedì la cerimonia funebre
gian paolo perona- perona- feltre- la messa del vescovo
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VOLTAGO. È il 6 giugno. Don Stefano posta alcune foto sul profilo Facebook della parrocchia di Frassenè e Voltago. «Direi che quest’anno il giardino della canonica è venuto bene. Ora manca solo il bel tempo per goderselo al massimo». Gli risponde Luciana, nelle ultime ore: «Ciao Don, questo bel giardino lo troverai nella tua nuova vita».

In questo saluto, tutto l’affetto dei suoi parrocchiani per don Pontil, prematuramente scomparso all’età di 46 anni, l’altro ieri, al termine di una faticosa salita, per una grigliata insieme ai suoi ragazzi.

«Don Stefano si è votato ai giovani. Che lo hanno molto amato. E che oggi lo piangono come un fratello maggiore»: così monsignor Giorgio Lise, il vicario foraneo, ricorda lo scomparso parroco di Voltago Agordino e Frassenè.

Domani pomeriggio, verso le 17, la salma verrà portata nella chiesa parrocchiale di Voltago, dove i fedeli potranno recarsi per renderle omaggio, in silenziosa preghiera. Sempre domani, alle 20, nella stessa chiesa il vicario generale monsignor Luigi Del Favero, presiederà una solenne veglia liturgica, con l’omaggio di tutta la comunità, a cominciare dalle sue autorità.

La bara rimarrà in chiesa fino a martedì, quando nel pomeriggio verrà trasferita nella chiesa di Frassenè, molto più ampia, per il rito funebre che si svolgerà alle 17.

Le esequie saranno presiedute dal vescovo monsignor Renato Marangoni, che sarà accompagnato da decine di sacerdoti, anzitutto quelli della forania dell’Agordino.

Dopo il funerale la salma di don Stefano verrà traslata nella tomba di famiglia, in cimitero a Belluno.

Grande la costernazione nelle due parrocchie di Voltago e Frasenè, soprattutto fra i giovani, per i quali il sacerdote ha dato davvero la vita, fin da quando ha ricevuto l’incarico di assistente degli scout dell’Agesci.

«Con i ragazzi ed i giovani don Stefano è entrato in puntuale sintonia», spiega monsignor Lise, «perché sapeva cogliere le loro esigenze, gli interessi vitali, ma anche quelli attinenti il tempo libero. Nella canonica di Voltago, ad esempio, aveva ricavato una stanza tutta per loro, nella quale i ragazzi si riunivano per giocare, parlare dei loro problemi, divertirsi in modo sano».

Il profilo Facebook della parrocchia, così, diventa un vero e proprio diario del rapporto tra il parroco e la sua comunità di giovani. Il 15 aprile don Stefano si trova così davanti ad una grande torta. Commenterà: «I giovani mi hanno organizzato una festa a sorpresa. Sono rimasto commosso e colpito dal pensiero anche dalla pazzia del loro regalo. Anche se il regalo più bello rimangono sempre loro, la loro allegria, gioia, compagnia, anche se alle volte mi fanno arrabbiare sono un tesoro per me e gli voglio un mondo di bene».

Che don Pontil avesse problemi di cuore non era ufficialmente risaputo, anche se i sintomi erano stati intercettati dagli amici che gli stavano più vicino. «Probabilmente neppure don Stefano, preoccupato del servizio alla sua gente, ai giovani nella fattispecie, ha anche trascurato le sue condizioni di salute».

D’altra parte era parroco di due comunità ed il lavoro pastorale a cui doveva provvedere lo ha assorbito in misura tale che lo stesso sacerdote si è visto costretto a rinunciare ad ulteriori mansioni che gli erano state affidate.

Il suo piccolo sogno era di partecipare insieme ad alcuni giovani alla giornata mondiale della gioventù, a Cracovia, in Polonia, nel prossimo agosto, insieme a centinaia di altri ragazzi della diocesi. E tutti accompagnati dal vescovo monsignor Marangoni.

Sono stati poroprio i suoi ragazzi a raccogliere, l’altro ieri, il suo ultimo respiro, alla Casera Maról, in comune di Rivamonte, al confine con Gosaldo e Voltago dove 13 giovani erano saliti per festeggiare con una grigliata la fine dell’anno scolastico.

Francesco Dal Mas

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