Velocità e sorpassi sulla Sp 346 I residenti chiedono interventi

VALLADA
«Velocità e sorpassi mettono a rischio la sicurezza degli utenti della strada e in particolare dei bambini che abitano nelle vicinanze». Sono cento i firmatari della petizione promossa dagli abitanti delle frazioni del Mas e di Celat, in comune di Vallada Agordina, che tornano a chiedere per l’ennesima volta al Comune di Vallada, alla Provincia e a Veneto Strade di porre rimedio a una situazione pericolosa che interessa il tratto di Sp 346 del passo San Pellegrino che passa per le due località.
«Sono otto anni che vivo al Mas», dice Cristina Penzo, «ma so che già prima che arrivassi io c’erano state delle segnalazioni affinché si intervenisse per garantire maggiore sicurezza ai residenti e a tutti gli utenti della strada. Al tempo c’era ancora l’albergo Val Biois e si poneva il problema dell’attraversamento della strada in un punto in cui c’è un dosso che limita fortemente la visibilità. C’era stata anche una lettera di un proprietario di seconda casa al Mas che, però, non ha avuto ascolto. Io stessa negli ultimi anni ho posto la questione a titolo personale agli enti, ma nulla è cambiato».
Ora, però, a chiedere che il Comune, la Provincia (proprietaria della strada), Veneto Strade (ente gestore) si mettano finalmente nei panni di chi abita vicino alla strada e spesso vede auto e moto sfrecciare a velocità folli o compiere sorpassi azzardati sono in cento.
«L’altro giorno», dice Penzo, «ho visto lo scuolabus che, dopo aver fatto una fermata sulla destra, si è immesso nuovamente nella carreggiata per passare dalla parte opposta e ha rischiato di essere tamponato da un’auto che scendeva a grande velocità. Io sento molto il problema, perché ho figli piccoli, ma come me, al Mas, ce ne sono altri che temono per la vita dei propri bambini, ma anche delle persone anziane che non riescono ad attraversare la strada. Se un’auto frena mentre va ai 70 orari è un conto, se lo fa ai 110 è un altro».
A firmare la petizione, tuttavia, non sono solo gli abitanti del Mas e di Celat, ma anche altre persone che utilizzano la strada (dove vige il limite dei 70 con un tratto ai 90) e che chiedono collettivamente alle istituzioni di non continuare a fare gli struzzi.
Finora, però, le istituzioni non hanno trovato rimedi. «In passato gli ingegneri di Veneto Strade hanno detto che loro sono in regola», dicono i firmatari, «e che tutto dipende dai comportamenti delle persone che possono essere monitorati o dalle pattuglie o dagli autovelox».
Il sindaco di Vallada e consigliere provinciale con delega alla viabilità, Fabio Luchetta, sostiene che nelle ultime legislature il Comune abbia sempre cercato di trovare una soluzione con Veneto Strade e la Prefettura. «Il fatto è», dice Luchetta, «che è lo stesso ente gestore a ritenere che le condizioni di sicurezza ci siano. L’unica soluzione, se la si vuole, è quella di mettere l’autovelox con i 70 km/h, ma con le normative vigenti pare sia difficile perché la strada deve avere determinate caratteristiche».
«Faremo un ulteriore passaggio con la Prefettura e con Veneto Strade», conclude il sindaco, «pur sapendo che, a breve, la 346 passerà in gestione ad Anas». —
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