Vendita dell’ex farmacia di Feltre: il caso alla Corte dei conti

Non sono bastati chiarimenti forniti dai vertici dell’istituto alla Regione per la decisione di vendere l’edificio a un prezzo inferiore rispetto alle stime

FELTRE. Dopo le richieste di chiarimento della Regione sulla vendita dell'ex farmacia Ricci, ceduta all'unico concorrente in trattativa privata con uno sconto di oltre centomila euro in meno rispetto alla base d'asta iniziale, adesso è la volta della Corte dei Conti. La magistratura speciale che ha competenze rispetto ai danni cagionati al pubblico erario, ha acquisito il fascicolo dalla Regione che aveva ravvisato delle incongruenze sull'atto di compravendita della palazzina di largo Castaldi, assieme alle controdeduzioni del legale dell'istituto Carenzoni. L'intervento dell'organismo di controllo è l'ultima tegola per il consiglio direttivo, coordinato da Renato Beino, e allunga ulteriormente i tempi per la programmazione e il rilancio di una struttura, il Carenzoni, che necessita urgentemente di interventi di miglioria e di adeguamento.

La Corte dei Conti, infatti, dal punto di vista tecnico, si riserva un tempo di cinque anni, prima di esprimere le proprie valutazioni e determinazioni. Un periodo che si data dal momento in cui si è proceduto ad una certa operazione che coinvolge pubblici denari. Nel caso specifico, la data è quella dell'estate 2015. A nulla dunque sono valse le giustificazioni dell'ente, prodotte in più puntate alla Regione: l'istituto Carenzoni ha spiegato alla commissione regionale competente, con allegato materiale documentale e fotografico, che dopo due aste pubbliche andate deserte, aveva urgenza di vendere l'immobile. E questo non è avvenuto fuori dalle regole. Si è andati a trattativa privata. Il ribasso è stato considerevole. Era stato messo all'asta per 390 mila euro e svenduto in trattativa privata a 260 mila euro. E c'erano due concorrenti, come aveva già avuto modo di spiegare il vertice del consiglio direttivo. Ma i tempi dilazionati per l'operazione, hanno fatto desistere uno dei due interessati che ha fatto altre scelte e ha investito altrove.

L'ex farmacia di largo Castaldi è tornata all'omonimo farmacista che si è aggiudicato 250 metri quadrati circa, distribuiti fra seminterrato e sottotetto passando per il piano commerciale e il piano nobile. Come già avevano avuto modo di dire e scrivere alla Regione, i componenti del consiglio direttivo, quei soldi servivano urgentemente per pagare la ditta Mubre, quella che ha ristrutturato e riconsegnato Casa Coletti, pena la vertenza giudiziaria per il mancato pagamento al quale si sono aggiunte delle penalità per il ritardo della somma da restituire.

La Regione è stata messa al corrente dei progetti di sviluppo del Carenzoni, appena saranno autorizzate le vendite degli immobili di proprietà. Ma adesso si dovrà attendere la determinazione della Corte dei Conti.

Laura Milano

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