Vendono la centralina aggirando il Fisco

BELLUNO. Prima avevano ottenuto la concessione dalla Regione per la realizzazione e l’esercizio di una centrale idroelettrica nella Valle del Mis, a Gosaldo, poi avevano costituito una società di scopo alla quale trasferire i “diritti”, infine avevano venduto tutte le quote di quest’ultima (con annessa concessione regionale) a una terza società, di Bergamo. Il tutto per evitare le (enormi) plusvalenze che la vendita avrebbe comportato e così eludere il Fisco, risparmiando indebitamente quasi 2 milioni di euro tra Ires/Irap e Iva.
Sono stati denunciati per il reato di “dichiarazione infedele” i quattro soci di una srl di Tambre che avevano ideato e portato a termine la complessa procedura di vendita, mentre un loro consulente fiscale è stato a sua volta denunciato per concorso nel medesimo reato. Un’operazione, quella conclusa a inizio settimana dal Nucleo di polizia Tributaria della Guardia di finanza di Belluno, che ha portato al sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un totale di 2 milioni 370 mila euro (un milione 200 mila euro solo di conti correnti intestati ai quattro) a copertura delle imposte non pagate e delle sanzioni dovute allo Stato.
Giudicato estraneo ai fatti, invece, l’imprenditore bergamasco che ha acquistato la concessione e successivamente realizzato la centralino, attualmente in funzione grazie allo sfruttamento delle acque dei torrenti Gosalda e Nagher.
Una vicenda nata nel 2011 quando, con già in mano le necessarie autorizzazioni del Comune di Gosaldo, la società a responsabilità limitata di Tambre aveva depositato progetto e richiesta di concessione a Venezia, ottenendo il via libera dalla Regione. In quel momento è iniziata la vendita della concessione, ma con un grosso problema, evidentemente: la cessione tra la srl e la società bergamasca era stata concordata su un importo di circa 3,6 milioni di euro, il che avrebbe comportato una plusvalenza esorbitante. Con il Fisco che se ne sarebbe mangiata una buona fetta: quasi 1,8 milioni di euro (Iva compresa). Da qui la scelta di virare su una procedura (molto) più articolata per aggirare lo Stato, messa in atto con la consulenza di un consulente fiscale bellunese. La srl di Tambre ha creato una società di scopo, una società per azioni, alla quale ha fatto trasferire la concessione per la centrale idroelettrica in località California. Una sorta di “scatola vuota”: la nuova società aveva infatti la medesima sede e gli stessi soci della prima, quella di Tambre, ma non aveva dipendenti. I quattro soci hanno quindi vendute le loro singole quote all’imprenditore bergamasco. Operazione, questa si, più conveniente, tanto che le imposte pagate sull’operazione si erano aggirate su circa 70 mila euro.
Si è trattato, tecnicamente parlando, di un caso di “elusione fiscale” messa in atto, come precisato da una nota della Guardia fi finanza di Belluno, «sfruttando strumenti giuridici che se considerati singolarmente sarebbero leciti, e perciò molto più difficile da scoprire rispetto a un normale caso di evasione, ma ugualmente vietata dalla legge».
Le indagini dei finanzieri, coordinate dal pubblico ministero Roberta Gallego della Procura di Belluno, erano state avviate nel 2014, consentendo di rinvenire nella sede della società di Tambre una serie di e-mail e documenti, alcuni dei quali manoscritti. Tra questi ultimi anche un foglio che ha inchiodato i quattro soci e dove era chiaramente riportato il calcolo sulla differenza degli importi da pagare al Fisco tra la vendita “tradizionale” e quella messa poi in atto. L’attività delle Fiamme Gialle è proseguita fino ai giorni scorsi nei confronti dei quattro soci, con il sequestro preventivo emesso dal Gip di Belluno, a copertura delle imposte e delle sanzioni dovute allo Stato, per un importo totale di 2 milioni 370 mila euro tra beni mobili (circa 1,2 milioni in conti correnti, più quote e compartecipazioni in altre società) e immobili: in tutto 12 abitazioni, tra cui due ville (tutte in territorio bellunese), sei dei quali direttamente intestati ai quattro soci, gli altri sei cointestati ad altre persone, estranee ai fatti.
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