Veneggia, lavori bloccati
BELLUNO. Bloccate le opere di completamento della strada interna della Veneggia, a causa di un contenzioso aperto dalla ditta I.T.P. srl proprietaria di un terreno che servirebbe al Comune per ultimare la pista ciclopedonale, ma che la società non vuole farsi espropriare. Per questo ha già presentato ricorso al Tar del Veneto, ma senza chiedere la sospensiva, allungando così i tempi della sentenza.
Intanto, la ditta che aveva vinto l’appalto per realizzare la pista ciclabile, la Decumana srl, ferma da due anni in attesa della sentenza del tribunale amministrativo regionale, ha chiesto lo scioglimento del contratto d’appalto.
Una vicenda che si protrae da tre anni, da quando sono iniziate le operazioni di esproprio da parte di Palazzo Rosso per poter realizzare la pista che percorre tutta la strada interna.
Nel 2008 era stata approvata una variante a cui aveva presentato delle osservazioni la stessa società I.T.P. srl contestando il posizionamento della pista ciclopedonale, visto che sarebbe passata all’interno della sua proprietà.
Nel 2010, però, il Comune ha approvato il progetto esecutivo dell’opera con i relativi espropri per un importo complessivo di 83.500 euro, finanziati con fondi a bilancio comunale e nel settembre 2010 l’opera è stata appaltata.
«Ma già nel febbraio 2009 la Itp ha proposto ricorso al Tar chiedendo l’annullamento della determina dirigenziale in cui si scartano le osservazioni della stessa società e si procede alle operazioni di esproprio», sottolinea il dirigente del settore, Carlo Erranti.
Di fronte a questa causa, il Comune ha ritenuto, in via cautelativa, di non occupare l’area di proprietà della ditta, valutando opportuno, invece, attendere la definizione della vertenza per evitare possibili richieste risarcitorie in caso di soccombenza. «E questo ha comportato uno stop di due anni dei lavori, tanto che il giugno scorso la Decumana ha chiesto l’annullamento del contratto». Annullamento che Palazzo Rosso accetterà poiché non dovrà pagare penali.
«Attendiamo la sentenza», precisa l’assessore Luca Salti. «Fino ad allora non interverremo. Qualora l’esito sia per noi favorevole, in breve tempo assegneremo a un’altra ditta il completamento della pista ciclabile. Si tratta di 10 metri di pista mancante che non inficia l’opera completa». (p.d.a.)
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