Veneggia, strada interna a singhiozzo

Una petizione contro la chiusura da parte di un privato del collegamento tra via Neri e la ss 50

BELLUNO. La viabilità interna alla zona industriale della Veneggia è andata in tilt. I motivi sono due: manca un pezzo di strada (la bretella di collegamento fra lo slargo Ugo Neri e la statale 50) e il privato proprietario dell'area sulla quale sono sempre transitati i mezzi delle ditte che si trovano in zona ha recentemente chiuso un passaggio che veniva usato da vent'anni. Il risultato è intuibile: i mezzi faticano a fare manovra, con evidente disagio per le aziende che, anni fa, hanno occupato i capannoni dell'area industriale di Belluno. I titolari hanno preparato una petizione, l'hanno firmata in quarantuno e il 17 marzo l'hanno inviata al sindaco, all'assessore all'urbanistica, all'assessore alla viabilità e ai capigruppo consiliari. Ida Bortoluzzi ha aspettato il primo consiglio comunale utile, quello di ieri, e ha presentato un'interrogazione con la quale solleva il problema e chiede al sindaco cosa sia stato fatto dopo l'arrivo della petizione e come si intenda risolvere il problema.

Particolarmente sentito, a giudicare dall'elenco delle ditte e degli studi professionali che ha sottoscritto la petizione. I firmatari operano tutti nella zona compresa tra la statale 50 e quella nota come “strada interna della Veneggia”, ovvero via Ugo Neri.

«Da oltre 20 anni vi era un transito pubblico, con derivazione da via Masi Simonetti, che permetteva un agevole smaltimento del traffico», si legge nella petizione. «In particolare dei mezzi pesanti, che passavano per via Tomea». Quest'ultima è la strada che passa accanto alla sede dell'Arpav e all'ex discoteca Mi Vida. «In seguito alla recente chiusura (del passaggio, ndr) da parte del privato, si sono venute a creare non poche situazioni di disagio veicolare», segnalano le ditte, che ricordano anche: «Lo strumento urbanistico prevede la realizzazione di una bretella di collegamento in direzione nord-sud che colleghi lo slargo Ugo Neri con la strada principale (la statale 50, ndr). A tale proposito è già stato predisposto lo sbocco a nord». Il collegamento, si legge ancora nella petizione, è necessario, e inoltre «gran parte del sedime della futura bretella risulta già praticabile, perché storicamente adibito a strada». I firmatari chiedono dunque al Comune di attivarsi per risolvere la situazione, costruendo la famosa bretella che permetterebbe il transito agevole dei mezzi pesanti e evidenziano infine la necessità di un riordino complessivo della viabilità della zona, anche a fronte di un possibile e futuro suo sviluppo (magari con nuovi insediamenti produttivi). Il capogruppo della lista civica che porta il suo nome, Ida Bortoluzzi, ha raccolto le preoccupazioni di questi 41 imprenditori e professionisti (assicuratori, periti edili, commercialisti, sono diversi gli studi in zona) e presentato un'interrogazione per sollecitare una risoluzione del problema. (a.f.)

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi