Veneto Strade, Padrin scrive all’assessore veneto

Il capo di palazzo Piloni ribadisce l’appoggio della Provincia al piano regionale e chiede un atto di responsabilità ai colleghi
gian paolo perona- perona- belluno- incontro in province sui trasporti
gian paolo perona- perona- belluno- incontro in province sui trasporti
BELLUNO. Arriva con qualche giorno di ritardo, e dopo l’aspra polemica innescatasi in questi giorni, la lettera del presidente di Palazzo Piloni, Roberto Padrin all’assessore regionale Elisa De Berti in cui ribadisce, mettendolo nero su bianco, la posizione dell’ente bellunese. Una precisazione che suona anche come la volontà di ricucire lo strappo con Venezia prendendo le distanze dai colleghi delle altre Province e invitandoli ad una presa di responsabilità affinché non ostacolino il progetto regionale.


La missiva sarà inviata oggi, ma già ieri Padrin l’ha preannunciata all’assessore. «Di fronte al fatto che la viabilità è un elemento strategico per il nostro territorio e il modello Veneto Strade ha sempre assicurato buoni livelli di prestazioni», scrive Padrin (precisando che la proposta della Regione di far entrare Anas nella società è importante), «la scadenza del 23 ottobre era troppo breve per accettare questa offerta che va sottoposta all’autorizzazione del consiglio provinciale».


Il presidente di palazzo Piloni abbraccia in pieno il piano regionale sottolineando che «se è utile per garantire la qualità dell’attività sulle strade, auspico che possa andare in porto, garantendo così da un lato quella mobilità che è elemento inscindibile dalla montagna e dall’altro un futuro certo ai lavoratori».


Roberto Padrin, però, non può dimenticare che a far scatenare questa polemica sono le risicate risorse in campo per la società. «Se per le strade storiche, nel 2018, i soldi ci sono, per le strade ex Anas attendiamo quelli che arriveranno dallo Stato», chiarisce, ricordando come su questo fronte sia in piedi un contenzioso aperto da Veneto Strade a cui la Provincia ha risposto chiamando in causa anche il Governo con i suoi ministeri.


Alla fine della lettera il capo di palazzo Piloni ribadisce l’intenzione «di cedere una parte delle quote della Provincia di Belluno in Veneto Strade in base alle esigenze di valorizzazione dell’assetto societario».


Intanto, però, a confermare le schermaglie politiche messe in atto dalle altre Province nei confronti della Regione, dall’ente di secondo livello di Padova è arrivata una lettera a Veneto Strade in cui si esprime la volontà di rimanere all’interno della società «previa razionalizzazione con diminuzione dei costi».


Un’espressione che, per l’amministratore delegato Silvano Vernizzi, suona come una richiesta di riduzione del personale. «Considerando che abbiamo 260 dipendenti, a questo punto», sottolinea Vernizzi, «Padova ci deve spiegare cosa intende per riduzione dei costi: perché noi vediamo soltanto nel taglio di personale un possibile contenimento della spesa. Attendiamo», conclude l’amministratore delegato di Veneto Strade, «la prossima assemblea dei soci in cui chiederemo conferma di quanto scritto in questa lettera e chiederemo anche conto di questa richiesta di riduzione del personale, per noi sottesa in queste parole. Altrimenti i soci ci spieghino quali sono gli altri modi con cui intendono contenere i costi».


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