Veneto Strade, pronti due pullman per Mestre
BELLUNO. Dal Bellunese venerdì partiranno due pullman di lavoratori di Veneto Strade, alla volta di Mestre per una manifestazione di protesta che si svolgerà contemporaneamente all’assemblea dei soci e al Cda della società stradale. Organismi che dovranno decidere quale sarà il futuro dei 90 addetti che oggi rischiano di perdere il posto. Per loro è già stata chiesta la cassa straordinaria, mentre alle oltre 40 ditte che lavorano in appalto per Veneto Strade è già arrivata la lettera di disdetta dal contratto.
Rimane alta la preoccupazione tra i lavoratori, perché anche l’altro ieri non è arrivato alcun atto formale a garanzia delle risorse e dei posti di lavoro. «Noi rimaniamo fermi nella nostra mobilitazione perché oggi c’è la stessa situazione dei giorni precedenti per quanto riguarda il destino della società: vale a dire non ci sono garanzie sui soldi per portare a termine l’anno in corso». La segretaria della Filt Cgil, Alessandra Fontana non fa sconti a nessuno dopo l’assemblea dei sindaci a villa Patt dove tutti si sono detti d’accordo, contrariamente a quanto votato nell’ordine del giorno la settimana precedente, ad attendere l’esito dell’assemblea dei soci, alla luce dei 5 milioni di euro inseriti nel decreto Milleproroghe e dei soldi (non si sa quanti) previsti nel nuovo decreto Enti locali al vaglio del Parlamento.
«Apprezziamo l’impegno del governo, ma proprio in virtù di questo chiediamo che venga presentata quella lettera chiesta dal direttore generale di Veneto Strade per ottenere la possibilità di accedere a finanziamenti bancari e garantire l’attività sulle strade», dice Fontana.
«Perché allora la presidente Larese Filon non mette nero su bianco la garanzia?». Intanto il 24 febbraio «l’intento sarà quello di chiedere il ritiro della cassa straordinaria e il ripristino immediato del servizio», dice la sindacalista che aggiunge: «Già da domani chiederemo a Provincia e Veneto Strade di incontrarci per formalizzare questi passaggi. Non possiamo attendere i tempi della nazionalizzazione delle strade che non solo saranno lunghi, ma vanno contro il principio di unicità della rete viaria. Non possiamo, poi, andare avanti a spizzichi e bocconi fino a maggio per ritrovarci ancora al punto di partenza. Abbiamo bisogno di garanzie strutturali».
Intanto, anche le altre categorie della Cgil si stanno muovendo per approvare un ordine del giorno a sostegno di Veneto Strade. L’altro giorno è stata la Funzione pubblica guidata da Gigi Della Giacoma ad approvare il documento in cui si rammenta che «la mancata manutenzione delle strade porterà a un blocco della circolazione su un territorio disagiato con grave danno per le attività economiche, per i mezzi di emergenza. Chiediamo garanzie dal governo e che la Provincia si faccia garante per l’unicità del servizio di manutenzione, senza spezzettamenti inutili ma dannosi per il servizio stesso sulle strade».
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