Veneto strade, tre milioni in arrivo

Sono stati “devoluti” dalle altre province venete a Belluno per chiudere i conti

BELLUNO. La Provincia di Belluno riuscirà a pagare per quest’anno Veneto Strade, grazie all’aiuto delle altre province venete, che hanno rinunciato a parte dei loro contributi statali destinati alla società stradale: 1,7 milioni di euro la somma che Venezia, Vicenza, Treviso, Padova e Verona hanno “donato” a Belluno per permettere a palazzo Piloni di chiudere il bilancio destinato a Veneto Strada.

La Provincia bellunese aveva sottoscritto con la società veneta l’impegno a versare 7 milioni di euro per l’attività del 2016, oltre ai 6 milioni disposti per la manutenzione delle strade storiche. I sette milioni palazzo Piloni li aveva messi a bilancio all’inizio dell’anno, ma il taglio dei trasferimenti operato dal Governo aveva costretto l’ente a rivedere tutti i conti.

Nei giorni scorsi l’Unione regionale delle Province del Veneto (Upi), al termine del consiglio direttivo, ha deliberato di destinare i 7.244.300 euro assegnati dal Governo alle Province venete per interventi di manutenzione della rete viaria e di ripartire in maniera diversa il contributo, andando incontro ai problemi di Belluno. Al Bellunese sarebbero dovuti andare 1.260.465 euro, ma dopo i correttivi decisi in seno all’Upi, ne sono stati aggiunti altri 1.739.935, raggiungendo così la somma di 3 milioni di euro. «Era la somma che ci mancava per completare il contributo previsto da Veneto Strade per finanziare la sua attività sulle nostre direttrici viarie principali», precisa il sindaco di Alano di Piave, nonché referente provinciale per il bilancio, Serenella Bogana. «La provincia di Padova ci ha dato 517.038 euro, Treviso 421.244, Verona 623.399 e Vicenza 657.512. Ringraziamo questi enti per averci aiutato in questo momento di grande difficoltà. Il loro intervento ci ha permesso di pagare il debito che avevamo con Veneto Strade. Per quest’anno, quindi, una soluzione è stata trovata, ma per il futuro non sappiamo come potremo fare. Speriamo che la Regione trovi qualche soluzione con Anas».

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